Crediti
Regia: Giovanni Pastrone
Produzione: Giovanni Pastrone
Sceneggiatura: Giovanni Pastrone, Gabriele D'Annunzio
(dal un'opera di Tito Livio e dai romanzi di Emilio Salgari e Gustave Flaubert)
Fotografia: Segundo De Chomon, Giovanni Tomatis, Augusto Battaglioni, Natale Chiusano, Carlo Franzeri
Musica: Ildebrando Pizzetti, Manlio Mazza
Montaggio: Giovanni Pastrone
Scenografia: Gabriele D'Annunzio
Didascalie: Gabriele D'Annunzio
Trucchi visivi: Segundo De Chomon
Cast
Lydia Quaranta ........................................... Cabiria
Italia Almirante Manzini ......................... Sofonisba
Umberto Mozzato ................................ Fulvio Axilia
Bartolomeo Pagano .................................... Maciste
Vitale De Stefano .................................. Massinissa
Enrico Gemelli ....................................... Archimede
Catena .......................................... Cabiria bambina
Luigi Chellini............................................. Annibale
Ada Marangoni ........................................... Croessa
Alexander Bernard ........................................ Siface
Edoardo Davesnes .................................. Asdrubale
Emilio Vardannes ...................................... Scipione
Ignazio Lupi ................................................ Arbace
Dante Testa .............................................. Karthalo
Dati tecnici e specifici
Genere:
Storico
Durata del film:
1h, 54 min.
Formato della pellicola:
35 mm in bianco e nero
Data di uscita:
18 Aprile 1914
Riedizione: 1931
Luoghi delle riprese:
Stabilimenti Itala, Torino - ITA (ricostruzione del tempio del dio Moloch, scene in interni)
Coste settentrionali d'Africa (Scipione sbarca nei pressi di Cartagine)
Alpi occidentali (Annibale attraversa le Alpi)
Tunisia (Regno di Sofonisba)
Sicilia (specchi ustori di Archimede)
Sequel:
Maciste di Giovanni Pastrone (1915 - ITA)
Video sul mercato:
DVD - lingua italiana
Non è mai stata stampata alcuna versione italiana del film in DVD. Al contrario, il disco è presente nel mercato statunitense, ma abilitato in Regione 1 (USA/Canada) con sistema NTSC.
VHS - lingua italiana
Fuori catalogo la cassetta del film edito da Mondadori Video. Di difficilissima reperibilità. Presente nel mercato USA la VHS sempre con sistema NTSC.
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Nel III secolo a.C. durante la seconda guerra punica, la piccola Cabiria è rapita dai Fenici che la vendono ai Cartaginesi, i quali vogliono immolarla al dio Moloch. Il romano Fulvio Axilia, con il suo amico Maciste la sottrae al sacrificio, riuscendo a farla fuggire. Gli anni passano e mentre Annibale valica le Alpi, Siracusa è presa d'assedio dei romani, che sono respinti grazie agli specchi ustori di Archimede che bruciano la flotta repubblicana. Intanto Cabiria, fattasi adulta, giunge alla corte di Sofonisba, regina idumea, che ha ripudiato il marito Massinissa unitosi ai romani per convivere con Siface, uno dei luogotenenti di Asdrubale, fratello di Annibale. Frattanto Scipione sbarca in Africa e al suo seguito c'è Fulvio Axilia. Questi, venuto a conoscenza che Cabiria è schiava di Sofonisba avverte il suo amico Maciste; entrambi, dopo la vittoriosa battaglia di Zama, liberano la fanciulla restituendole la libertà sottrattagli dai cartaginesi. |
Cabiria, con il suo fasto e spettacolarità, diede un'impronta notevole alle grandi produzioni "colossali" che videro l'Italia ai primi posti nell'incremento dei lungometraggi e nella loro distribuzione all'estero; anche se bisogna rilevare che fu Quo Vadis di Enrico Guazzoni dell'anno precedente a dare il via ufficiale al genere storico-kolossal.
Il film costò la cifra incredibile di due milioni (dei primi del secolo); questi soldi, tuttavia, non furono investiti per stipendiare gli interpreti (la loro parcella era relativamente bassa) ma servivano a pagare gli scenari e i costumi, allora costosissimi. Il divismo vero e proprio era ancora al di là da venire; ad esempio, l'attore Bartolomeo Pagano, scaricatore al porto di Genova, fu assunto per interpretare il ruolo di Maciste dietro compenso di alcune monete d'oro.
Giovanni Pastrone (prese il nome dannunziano Piero Fosco) attua per la prima volta la "carrellata", vale a dire la macchina da presa piazzata su una piattaforma mobile; brevetto dell'operatore Segundo de Chomon, realizzato per la francese Pathè. Le riprese avvengono in movimento e non più a immagine fissa, dando alla scena grande profondità di spazio. Fu una vera e propria rivoluzione, tanto da influenzare geni del cinema hollywoodiano come Cecil B.De Mille e Dark W.Griffith. Questa tecnica, in ogni modo, non era totalmente sconosciuta; nei primi anni del cinema era talvolta usata per le sequenze in interni e lo stesso Griffith, in Il medico di campagna (1909), sperimentò qualcosa di simile nella scena finale al riguardo delle distese paesaggistiche; ma è noto che il regista americano molto prese da Cabiria quando realizzò Nascita di una nazione (1915) e Intolerance (1916).
Pastrone che già si era misurato con il genere storico nel 1912 (La caduta di Troia), ebbe immediatamente la sensazione dell'enorme successo che Cabiria avrebbe riportato in tutto il mondo, tanto che fece tradurre in francese, inglese e tedesco i sottotitoli del film. Ad occuparsi del commento scritto fu Gabriele D'Annunzio con le famose "didascalie vergate"; enfatiche frasi scritte con accentuato lirismo, un'innovazione questa (mai apportata prima) che contribuì a dare maggior pregio all'intera opera. Sui manifesti originali del film il suo nome compare a caratteri cubitali, più evidenti di quello del regista (in taluni casi assente); operazione questa che doveva garantire maggiore pubblicità all'evento, vista la popolarità che il poeta godeva nei cinque continenti. La sceneggiatura è originale, pur riferita a scritti dello storico Tito Livio, come recita il prologo del film, "visione del terzo secolo a.C.", estrapolata dalla sua immensa opera, 'Ab urbe condita libri CXLII', conosciuta come 'Storia di Roma dalla sua fondazione'. La stesura è adattada anche dai romanzi di Emilio Salgari, 'Cartagine in fiamme' del 1908 - precedentemente pubblicato in una serie a puntate nel 1906 sulla rivista 'Per terra e per mare' - dal quale fu tratto l'analogo peplum diretto da Carmine Gallone nel 1959 e dal romanzo 'Salammbô' (1862) di Gustave Flaubert, ambientato nella prima guerra punica tra Roma e Cartagine.
La copia in circolazione, quella che noi vediamo oggi (in home-video ad esempio) non è l'originale del 1914, la cui durata sfiorava le quattro ore (4800 metri di pellicola) poi ridotte nel corso degli anni a secondo dei diversi criteri di distribuzione, con minutaggi che variano tra i 125 (pellicola restaurata nel 1990), 148, 162 (pellicola restaurata del 1998), 168, 181 (pellicola restaurata del 2006). Una riedizione approntata da Pastrone nel 1931, include effetti sonori e sostituisce il monocromatismo dei tre colori (rosso verde e blu) con una policromia di dodici (tale differenza tra i due formati è possibile notarla nella sezione Foto Gallery).
L'incredibile successo di Cabiria spinse Pastrone a realizzare un seguito nell'anno successivo con Maciste (Barlomeo Pagano protagonista), ma le attese non superarono le promesse; il film fu un totale insuccesso.
Curiosità:
Cabiria fu il primo film straniero proiettato all'interno della Casa Bianca a Washington. Avvenne nel 1915, in visione privata per il Presidente USA Wilson e per tutto il personale della residenza.
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La musica originale è opera di Manlio Mazza su direzione di Ildebrando Pizzetti che compose soltanto la 'Sinfonia del Fuoco' ad illustrazione della scena del sacrificio a Moloch. Occorre tener presente che nel primo ventennio del secolo, nel mondo (ma non in Italia che usa la partitura originale) i film muti erano accompagnati da musica "sul posto"; in altre parole eseguita direttamente in sala di proiezione (il più delle volte per pianoforte), attraverso brani di routine, quasi mai studiata in funzione delle immagini. Di conseguenza, nel nostro paese, la tonalità variava secondo l'interpretazione data dai musicisti del luogo dove il film era proiettato. Gli americani impararono presto e nella versione USA del fim, l'arrangiamento è opera del compositore Joseph Carl Breil, autore tra l'altro delle musiche di Nascita di una nazione ed Intolerance. Tutto questo fino alla riedizione curata dal regista Giovanni Pastrone del 1931, quando, con l'avvento del sonoro, oltre gli effetti anche la musica fu magnetizzata nel nastro. A tale proposito fu inserita la celebre 'Sinfonia del Fuoco' di Ildebrando Pizzetti a commento della sequenza del sacrificio a Moloch ed eseguita per pianoforte da Jacques Gauthier; edizione curata da Luigi Avitabile.
Info - Discografia
Parte della traduzione della colonna sonora è stata incisa su CD dalla Marco Polo. Undici minuti di musica relativa alla Sinfonia del fuoco; Susanna Stefani (piano) e Boris Stasenko (baritone) coro e orchestra diretta da Oleg Caetani. Il CD contiene altre composizioni di Ildebrando Pizzetti.
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