METROPOLIS

GER - 1927 - Universum Film A.G. (UFA)


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Crediti


Regia: Fritz Lang
Produzione: Erich Pommer
Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou
(dal soggetto di Thea von Harbou)
Fotografia: Karl Freund, Günther Rittau
Musica: Gottfried Huppertz
Montaggio: Fritz Lang
Suono: Chris Carpenter, Rick Kline, Chris Munro
Scenografia e Arredamento: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Karl Vollbrecht
Costumi: Aenne Willkomm
Effetti speciali: Ernst Kunstmann, Eugen Schufftan






Cast


Alfred Abel .................... Joh Fredersen  

Gustav Fröhlich ........ Freder Fredersen  

Brigitte Helm ................... Maria/Robot  

Rudolf Klein-Rogge ............... Rotwang  

Fritz Rasp ..................................... Slim  

Theodor Loos ........................ Josaphat  

Heinrich George ........................... Grot  



Altri caratteristi


Fritz Alberti, Grete Berger, Erwin Biswanger, Olly Boeheim, Max Dietze, Ellen Frey, Beatrice Garga, Heinrich Gotho, Lisa Gray, Anny Hintze, Georg John, Walter Kuehle, Margarete Lanner, Rose Lichtenstein, Hanns Leo Reich, Arthur Reinhardt, Curt Siodmak, Henrietta Siodmak, Olaf Storm, Erwin Vater, Helene Weigel, Hilde Woitscheff, Rolf von Goth, Helen von Münchofen






Dati tecnici e specifici


Genere:
Fantascienza

Durata del film:
1h, 20 min. - 2h, 33 min. - 3h, 30 min.

Formato della pellicola:
35mm sferico in bianco e nero - Film muto

Data di uscita:
10 Gennaio 1927
I restaurazione 1984
II restaurazione 1995

Luoghi delle riprese:
Stabilimento Filmwerke, Staaken - Germania (hangar, aeronave)
Studi Universum Film, Berlino - Germania (interni)
Brandeburgo - Germania ('giardini prensili)
Studi di Neubabelsberg - Germania (torre di Metropolis)
Wienerberg, Vienna - Austria (fabbriche di mattoni)

Remake:
Metoroporisu (2001, GIA, di Rintaro - cartoon)

Video sul mercato:
DVD - lingua italiana
Esistono due DVD, entrambi della Ermitage. Un singolo e un doppio (versione restaurata) in Edizione Deluxe con inserti speciali e una sezione dedicata al restauro del film.
VHS - lingua italiana
Fuori catalogo e introvabile la videocassetta della Legocart. Nell'usato in rete, esistono altre versioni in VHS, ma di scarsa qualità video.







Riconoscimenti artistici


AVIGNON/NEW YORK FILM FESTIVAL - USA
1995 per la restaurazione della pellicola


RAZZIE AWARD - USA
1984 nomination peggiore musica riadattata (Giorgio Moroder)
1984 nomination peggiore canzone (Freddie Mercury e Giorgio Moroder)









Trama



allarga l'immagine Nel 2026 nella super industrializzata città Metropolis, la popolazione è divisa in due ceti sociali; i poveri, operai che vivono sottoterra a livello di quasi totale schiavitù e i ricchi, abitatori delle zone alte e proprietari di giardini prensili. Il dominatore della città è l'ultra miliardario Freder, il quale dall'alto del suo grattacielo personale controlla ogni mossa. Suo figlio Joh, ragazzo mite, diverso dal padre e sentimentalmente schierato dalla parte dei deboli viene a conoscenza, da un impiegato licenziato da Freder, dell'esistenza della città sotterranea. Per capire meglio la situazione Joh s'introduce nel sito e conosce Maria, giovane ragazza che lavora ai macchinari dieci ore al giorno senza giusta paga.
Nel frattempo il tiranno, temendo una rivolta della classe operaia affida a uno scienziato di sua fiducia, Rotwag, il compito di rapire Maria per trasformarla in automa e poi inviarla così tra la sua gente per controllare gli sviluppi di un'eventuale sommossa. L'androide, al contrario, impazzisce e sobilla gli operai alla rivolta distruggendo alcune fabbriche. La risposta del despota non si fa attendere; le zone abitate da donne e bambini sono rase al suolo, ma la vera Maria riesce a fuggire dalla casa dello scienziato per ricongiungersi a Joh e alla sua gente.
Il ragazzo incontra il padre davanti alla cattedrale della città e lo convince ad aver tolleranza nei confronti dei poveri, degli sfortunati e dei regressi.






Recensione



vai alla scheda di Fritz Lang Un grande film muto; dramma in 5 atti, da più parti definito come il "miglior lavoro" di Fritz Lang. Sicuramente un'opera di notevole prestigio per il regista tedesco, il quale collaborò alla sceneggiatura scritta da sua moglie, Thea Von Harbur, di simpatie hitleriane e per questo osteggiata da scrittori contemporanei come H.G. Wells, autore di un racconto da cui si è ispirata la sceneggiatrice, oltre al dramma teatrale 'R.U.R' di Karel Capek e il film sovietico Aelita (1924).
Il più famoso kolossal del silent-movie ha il pregio di disimpegnarsi tra tematiche sociali (conflitto borghese-proletario) e visioni apocalittiche del futuro (megalopoli, disumanizzazione); approfondisce i concetti attraverso faraoniche ricostruzioni scenografiche riunite in una mistura di simbolismi e richiami a una congettura letteraria originale. Il finale lascia molto a desiderare, con il potente tiranno piegato dai sensi di colpa; finale ambiguo e frutto di un compromesso regia-sceneggiatura. C'è anche un omaggio a Cabiria, con la sequenza del sogno di Joh in una visione apocalittica. La scena del sacrificio di Moloch in Cabiria, l'enorme statua del dio pagano divoratore di uomini è qui figurativamente sostituita da una fornace meccanizzata che ingoia operai.





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Il film, come accennato, è l'ultimo esempio del cinema espressionista tedesco. Il termine "espressionismo", nasce con l'originale uso di set stilizzati, con recitazione non più teatrale ma basata su scatti e movimenti innaturali. Questa corrente, nata in Germania all'inizio degli anni venti con Il gabinetto del professor Caligari di Robert Wiene, è stata per un decennio circa l'asse portante della cinematografia germanica, disimpegnata attraverso classici come Golem di Paul Wegener e Carl Boese, Il Dottor Mabuse e I Nibelunghi dello stesso Lang, Nosferatu il vampiro e Faust di Friedrick Murnau, per arrivare infine a Metropolis, il più fastoso, squilibrato e innaturale esempio di inquietante decoro scenografico.
Lo schematismo geometrico dei set è innovativo e spettacolare, così pure gli effetti speciali, curati anche dal non accreditato regista Edgar G. Hulmer, con la complicatissima tecnica della proiezione su sfondo. Molti registi hanno in seguito preso spunto dalla caratterizzazione visiva di Metropolis, come, ad esempio, la torre del grattacielo in Blade Runner di R. Scott e il robot C-3PO in Guerre stellari di G. Lucas, in un particolare omaggio a quello autentico del film, custodito nel museo cinematografico di Berlino, andato completamente distrutto durante i bombardamenti anglo-americani del 1945.
Realizzato a Neubabelsberg, vicino Berlino, presso lo studio Babelsberg Film, roccaforte UFA, al tempo la maggior casa cinematografica del mondo; costato complessivamente circa otto milioni di marchi, con oltre 35.000 comparse (tra cui circa 300 bambini) delle quali 1125 completamente calvi per la sequenza della torre di Babele. Girato totalmente in interni nello studio Staakan, occorsero circa due anni di tempo per completarlo. Naturalmente, malgrado l'enorme successo di pubblico - a New York per la prima furono staccati oltre diecimila biglietti - la somma stanziata dalla produzione non fu mai ammortizzata e ciò comportò il fallimento della UFA (già in difficoltà economiche nel 1925, aiutata dalla MGM e Paramount), rilevata dal magnate nazista Alfred Hugenberg che la trasformò in breve in un veicolo della propaganda nazionalsocialista. Il film, tra l'altro, piacque molto al ministro della propaganda Goebbels e non è per nulla escluso che i campi di concentramento siano stati realizzati imitando gli scenari di questo film.
Della pellicola originale - 3 ore e 20 minuti di durata, 4000 metri di nastro montato (sproporzione al massimo con i 660.000 metri di girato) - se ne sono perse le tracce, anche se i tedeschi si dicono convinti che da qualche parte, prima o poi, salterà fuori. In circolazione esiste una copia di 80 min. restaurata non si sa bene quante volte. Ufficialmente due; nel 1984 da Giorgio Moroder che pensò bene di rovinarla oltre che con l'inutile colonna sonora aggiuntiva anche con una colorizzazione da far ridere e nel 1997, in un lavoro molto professionale curato da Kevin Saunders Hayes, autore nello stesso anno del restauro de Il gobbo di Notre-Dame del 1923, giustamente premiato al New York Film Festival.

Curiosità:
il cartoon Metoroporisu del 2001 di Rintaro, detiene il record come remake girato nell'intervallo di tempo più lungo della storia del cinema, 75 anni.






Colonna sonora



vai alla scheda di Giorgio Moroder Jeff MillsLa musica originale del film è opera del tedesco Gottfried Huppertz, ma la musica di questo film ha conosciuto negli anni molteplici adattamenti. A cominciare dal 1984, quando il musicista Giorgio Moroder acquistò i diritti del film per il solo restauro e introdusse pellicola un nuovo score basato su musica pop di sua creazione. A torto o ragione, questa fu considerata in ogni caso una scelta temeraria. Collaborarono alla realizzazione della partitura altri personaggi, sempre gravitanti nell'area rock come Pete Bellotte, Bonnie Tyler, Pat Benatar, Adam Ant, Billy Squire e soprattutto Freddie Mercury autore anche dei testi della canzone "Love Kills" da lui stesso interpretata.
Un altro adattamento degno di nota e molto vicino alla musica originale è una composizione di Bernd Schltheis, dell'Orchestra Sinfonica Rundfunk di Berlino diretta da Frank Strobel.

Info - Discografia
Notevoli e disparate le quantità di CD presenti sul mercato internazionale. Oltre l'originale, di Gottfried Huppertz, inciso su disco negli anni '30, vanno ricordati gli album di Giorgio Moroder e Freddie Mercury, marchio CBS. Nel 1989 Joseph Brooks con Dusty Hughes, Judy Kuhn, Brian Blessed, Graham Bickley incise un doppio album, etichetta Jay Records, moderno e con canzoni di poco conto. Da segnalare inoltre due altre incisioni; la prima del musicista Marivioff Galeshka del 1999, una riedizione della musica originale e distribuito dalla casa discografica francese Temple Studio e la seconda del 2000, techno-rock opera del disc-jockey Jeff Mills, garanzia Tresor che per nulla si assimila alla visione del film.


CD Ufa CD CBS CD CBS
CD Temple Studio CD Tresor CD Jay Records


Original track music: Prologo - Gottfried Huppertz (0.30)
Original track music: Trasformazione - Jeff Mills (0.30)
Original track music: The Legend of Babel - Giorgio Moroder (0.30)
Original track music: "Love Kills" - Freddie Mercury (0.30)




Foto Gallery


Oltre il poster, la Gallery comprende un'ampia rassegna fotografica commentata, tratta da alcune tra le più importanti sequenze del film.


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Video Clip


Scena chiave



(Il robot)



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