LA MUMMIA

Regia: Stephen Sommers
Produzione: James Jacks, Sean Daniel
Sceneggiatura: Stephen Sommers, Lloyd Fonvielle, Kevin Jarre
(dal soggetto di Lloyd Fonvielle e Kevin Jarre e da una sceneggiatura di John L. Balderston)
Fotografia: Adrian Biddle
Musica: Jerry Goldsmith
Montaggio: Bob Ducsay
Suono: Chris Carpenter, Rick Kline, Chris Munro
Scenografia: Allan Cameron, Giles Masters, Tony Reading, Cliff Robinson, Peter Russell
Arredamento: Peter Howitt
Costumi: John Bloomfield
Effetti speciali: Chris Corbould, Stephen Hamilton
Effetti speciali visivi: John Andrew Berton Jr., Daniel Jeannette, Ben Snow, Mark Freund
Effetti speciali sonori: Thom Brennan, Richard Burton, Jonathan Klein, Mark Pappas, Leslie Shatz
Trucco: Nick Dudman, Aileen Seaton, Tricia Cameron
Casting: John Hubbard, Ros Hubbard
Regia della II unità: Greg Michael
Supervisione musicale: Vic Fraser
Orchestratore: Alexander Courage

Non accreditati:

Durante la XIX dinastia in Egitto, il faraone Seti I scopre la sua concubina Anck Su Namun tra le braccia del gran sacerdote Imhotep. Quest'ultimo uccide il faraone ma è catturato dalle guardie del re; condannato a morte, viene mummificato vivo. Prima di morire giura che tramite i suoi poteri egli tornerà in vita per riabbracciare la sua amante, nel frattempo suicidatasi.
Tremila anni dopo, un'egittologa inglese, Evelyn Carnahan, con il fratello Jonathan e un avventuriero americano ex legione straniera, Richard O'Connell, si mette sulle tracce delle tombe dei faraoni. Giunti nella città dei morti, i tre devono fronteggiare una tribù di arabi, una spedizione di archeologi americani e una discreta quantità di mummie resuscitate con a seguito varie legioni di scarafaggi.

Remake, si fa per dire, del celebre film del 1932 interpretato da Boris Karloff. Nulla a che spartire con l'opera di Karl Freund. Stephen Sommers incarta il tutto in quattro mesi e approfittando della nullità assoluta della concorrenza hollywoodiana in tema kolossal anno 1999, attraverso un battage pubblicitario senza soste riesce ad incastrare il pubblico e consegnare alla produzione, su un piattone d'argento, 280 miliardi d'incasso.
Squilibrato a livello narrativo, il film si propone come diario di stereotipi che viaggianono alla velocità della luce, senza alcun concetto di base, privo di sorprese, colpi di scena e ultra piatto a livello narrativo. Una sconcertante messa in scena che rifà il verso in modo spudorato al trittico spilberghiano di Indiana Jones e poggia le basi sul frenetico rincorso alla parodia.
La figura romantica della mummia è svelenita dalla sceneggiatura in funzione di una pressante ironia e trasformata radicalmente grazie alle tecniche di animazione dell'illustre ILM (Industrial Light and Magic); essa non ù più la creatura passionale di John L. Balderston ma un killer al passo coi tempi, spietato e assetato di sangue.

Il cast è indecoroso, con in primo piano l'agitato protagonista Brendan Fraser, novello John Wayne della semi-fantascienza contemporanea (doppia fondina e fazzoletto al collo alla cowboy), poi John Hannah che cerca di fare l'ironico con battute imbecilli che fanno rabbrividire; seguono la spiritata Rachel Weisz, che poco centra con il cinema, qui è solo di passaggio, chiude il sudafricano Arnold Vosloo, che mostra pettorali e silhouette da macho latino.
Così, tra scarafaggi, insetti e altre baracconate del genere si arriva finalmente al termine. Dopo aver assistito alla proiezione del film, resta la ferma e assoluta convinzione di non averlo mai visto; ma Sommers, per niente appagato, cerca altro denaro e nel 2001 annoierà nuovamente il prossimo con il sequel La mummia: il ritorno, ancora più deleterio di questo.

Musica composta dal veterano Jerry Goldsmith. Specialista di questi generi cinematografici, il compositore usa la sua navigata esperienza mettendo a frutto un risultato abbastanza apprezzabile.
La parte migliore dello score è il rutilante accompagnamento alla figura della mummia, musicato con incalzati toni in percussione. Una variante di contorno, frutto di stesura a modello classico ed eseguita tramite grande orchestra, è presente nel film in brevi circostanze, completa nella sua totalità nel primo tema dei titoli di coda.

Info-Discografia
Il CD delle musiche originali è distribuito dalla Polygram Records.

Foto Gallery

Oltre il poster, la Gallery comprende un'ampia rassegna fotografica commentata, tratta da alcune tra le più importanti sequenze del film.

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