PLATOON

Regia: Oliver Stone
Produzione: Arnold Kopelson
Sceneggiatura: Oliver Stone
Fotografia: Robert Richardson
Musica: Georges Delerue
Montaggio: Claire Simpson
Suono: Richard Rogers, John Wilkinson
Scenografia: Bruno Rubeo, Rodel Cruz, Sherman Williams
Arredamento: Roy Lachica
Consulenza militare: Capitano Dale Dye
Costumi: Kathryn Morrison
Effetti speciali: Yves De Bono, Andrew Wilson
Trucco: Cecille Baun. Derek Howard. Gordon J. Smith. Gionilda Stolee
Casting: Pat Golden, Warren McLean, Bob Morones
Supervisione Technicolor: Ron Wengler
Regia della II unità: Pepito Díaz
Supervisione musicale: Budd Carr
Titoli di testa: Dan Perri
Orchestratore: Joanne Weiss

Non accreditati:

Tom Berenger ............................... Sergente Barnes  

Willem Dafoe .................................. Sergente Elias  

Charlie Sheen ..................................... Chris Taylor  

Forest Whitaker ........................................... Harold  

Francesco Quinn ............................................. Rhah  

John C. McGinley .......................... Sergente O'Neill  

Richard Edson ................................................... Sal  

Kevin Dillon ................................................. Junior  

Reggie Johnson ............................................. Marco  

Keith David ..................................................... King  

Johnny Depp ................................................ Lerner  

David Neidorf ................................................... Tex  

Mark Moses ..................................... Tenente Wolfe  

Chris Pedersen ........................................ Crawford  

Tony Todd .................................................. Warren  

Corkey Ford ................................................. Manny  

Ivan Kane ...................................................... Tony  

Paul Sanchez ................................................... Doc  

Corey Glover .............................................. Francis  

Bob Orwig ................................................. Gardner  

Kevin Eshelman .......................................... soldato  

James Terry McIlvain ....................................... Ace  

Dale Dye ....................................... Capitano Harris  

Peter Hicks .................................................. Parker  

Basile Achara ................................................ Flash  

Steve Barredo .......................................... Fu Sheng  

Chris Castillejo ....................................... Rodriguez  

Andrew B. Clark ............................................ Tubbs  

Bernardo Manalili ....................... capo del villaggio  

Than Rogers .................... moglie del capo villaggio  

Li Thi Van .......................... figlia del capo villaggio  

Clarisa Ortacio ....................... il vecchio vietnamita  

Romy Sevilla .......................................... vietnamita  

Mathew Westfall ........................ soldato americano  

Nick Nickelson ............ primo soldato meccanizzato  

Warren McLean ....... secondo soldato meccanizzato  

Li Mai Thao ..................................... donna stuprata  

Ron Barracks .................................. medico militare  

J. Adam Glover ....................................... Sanderson  

Nel 1967, il giovane Chris Taylor abbandona il college per partire volontario nella guerra del Vietnam. Giunto a destinazione è assegnato ad un plotone d'assalto comandato dal tenente Wolfe, che in realtà non ha alcuna voce in capitolo, essendo i sergenti Barnes ed Elias, due veterani e forti dell'esperienza accumulata nella campagna militare, ad impartire gli ordini alla truppa.
Chris si confronta subito con la realtà che lo circonda; massacri, torture fisiche e psicologiche inferte dai soldati americani a prigionieri e civili vietnamiti. Agli occhi della giovane recluta, Elias con la sua umanità rappresenta il bene, Barnes invece, uomo sadico assetato di sangue, che la guerra ha trasformato in un'arma micidiale, è al contrario, l'incarnazione del male.
Durante l'incursione in un villaggio vietnamita Barnes uccide a freddo alcuni civili ed Elias gli promette, per quest'atto barbarico, di deferirlo alla corte marziale. Il sergente però non fa in tempo a denunciarlo; Barnes gli tende un agguato e lo uccide. Chris conoscendo la verità attende il momento giusto per vendicare l'amico.
L'occasione gli si presenta allorquando il campo dei marines è attaccato dai vietcong. Dopo la battaglia Chris trova Barnes ferito e lo uccide senza pietà, poi miracolosamente e grazie ad una ferita superficiale procuratosi in combattimento è rimpatriato, ma lascia e con gran rimpianto, i suoi commilitoni nell'inferno della giungla asiatica.

Atto d'accusa contro la "guerra sporca". Realista e fin troppo crudo, il film pone in risalto la tragicità degli eventi e l'inutilità dell'intervento militare americano in Vietnam.
Attraverso l'introspezione dei personaggi e la follia degenerativa che trasformò, al tempo, molti soldati in perfette macchine da guerra, Oliver Stone racconta la storia in prima persona in ricordo dell'esperienza vissuta da lui stesso vent'anni prima al fronte. Difatti, il soldato Chris, che nel film racconta la storia, è nient'altro che il regista, in una sorta di riesumazione biografica.
L'impegno civile nel voler dimostrare la caduta dell'idealismo liberale degli anni sessanta è notevole; altrettanto facile è dedurre come il lavoro sia politicamente schierato. Stone seziona due Americhe, la loro epoca e approfondisce le divisioni caratteriali di una generazione. Il dramma psicologico dei protagonisti scaturisce linearmente e si propone da una parte con coloro che, legati ad un concetto pseudo-pacifista e di conseguenza umano, giustifica il loro agire come fine assestante; dall'altra, chi vede nella guerra un atto necessario per dar sfogo ad una latente disumanità insita nel proprio animo; entrambi in ogni caso, figli della medesima follia.
Platoon, assieme ad Apocalipse Now e Full Metal Jacket, è il più celebre esempio del vietnam-war, serie molto prolifica negli anni ottanta ma da qui, ormai avviata al crepuscolo.

Non è in assoluto la miglior pellicola di Oliver Stone, il quale si concede meglio da sceneggiatore piuttosto che da regista. Dopo una lodevole prima parte, la quale può essere tranquillamente definita "un saggio giornalistico" rappresentato in chiave spettacolare, il film si proietta nell'effetto sensazionale, introducendo stucchevoli quanto raccapriccianti pagine di violenza, negativamente arricchite da un compiacente dialogo in cui primeggia turpiloquio e grettezza, rasentando in più parti la convenzionalità e il già visto.
Oliver Stone tornerà sullo stesso argomento in altre due circostanze; nel 1989 con Nato il quattro luglio e nell'infelice ed enfatico Tra cielo e terra del 1993. Una vera ed esagerata fissazione.

Georges Delerue è stato tra i rari compositori francesi capaci di mettersi in luce negli ultimi cinquant'anni. Dopo aver composto la musica per Salvador, sempre di Oliver Stone, il compositore adatta la colonna sonora di Platoon servendosi di un'unica scrittura, Andante For Strings, di Samuel Barber, che il musicista adatta nell'intero film come sottofondo alle immagini di battaglia e alla voce fuori campo. Una partitura solenne, direzione classica e allo stesso tempo originale dall'andamento tenebroso ma efficace; un vero inno alla pietà che ben misura la storia del film.


Info - Discografia
Distribuito dall'Atlantic, L'album della colonna sonora del film si rivela tutta una sorpresa. La musica originale della pellicola è presente in sole due tracce rispettivamente di quattro e tre minuti. Sul resto del CD vi è inciso un collant di canzoni americane anni sessanta - "White Rabbit", "Okie from Muskogee", "Hello, I Love You", "Tracks of my Tears", "Groovin", "Respect", "Sittin on the Dock of the Bay", - in una datata miscela rock and roll.

Foto Gallery

Oltre il poster, la Gallery comprende un'ampia rassegna fotografica commentata, tratta da alcune tra le più importanti sequenze del film.

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Video Clip