Sam Mendes
Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Bérénice Marlohe, Albert Finney, Ben Whishaw, Rory Kinnear, Ola Rapace
Neal Purvis, Robert Wade, John Logan
(da caratteristiche e personaggi creati da Ian Fleming)
Thomas Newman
Roger Deakins
Il servizio segreto britannico è minacciato dal terrorismo. James Bond è richiamato in servizio con il compito di identificare i colpevoli. Scopre che un bieco individuo, Siva, vuol sfidare e annientare M, capo del reparto investigativo di Sua Maestà.
23º capitolo della saga 007 (esclusi i due apocrifi: Casino Royale, 1967 e Mai dire mai, 1983), la più lunga della storia del cinema, che prevede, nel giro dei prossimi tre anni altri due film (titoli da definire), con il 24º in uscita nel 2014, entrambi sempre interpretati da Daniel Craig. Qui, l'attore inglese, al suo terzo Bond, raccoglie ancora una volta la dura eredità lasciata da Sean Connery e Roger Moore (gli altri non contano) e lo fa attraverso il suo stile tenebroso, all'apparenza di uomo duro, freddo e calcolatore, avverso al pericolo e non propenso all'ironia, in un film privato della genuinità, che cancella il mito e trasforma l'agente segreto più famoso del mondo in una figura più vicina alla realtà; riflessivo, non più immortale ma vulnerabile, quindi esposto senza difese a fronte del pericolo imminente. Il motto "quando il mondo è in pericolo, un solo uomo può salvarlo" è mandato a quel paese a favore di una agglomerazione di concetti che vivono nel riflesso dell'attualità contemporanea. Lo script scava nei meandri della natura umana e ne trae la figura interiore dei personaggi, tutti alle prese con problematiche personali, più che altro dettate da stati d'ansia, rancori regressi, dislocazioni sessuali. Un action-movie di tecnologia digitale a tenuta drammatica, appoggiato al thriller, di gran ritmo, ricco di scene al pathos, come la lotta furibonda sopra il treno in corsa, l'inseguimento in moto sui tetti, l'esposizione sopra i grattacieli. Non mancano i duelli, fisici e psicologici e non si priva del classico passaggio di belle pupe che scorazzano; ma, in questo, 007 sembra non accorgersene, tanto è impegnato a scandagliare, ai confini del mistico, il proprio essere, sempre alla ricerca di risposte dettate da dubbi e interrogativi. E' il nuovo James Bond; di quello iniziale, disinvolto, sarcastico e invincibile, che beve Dom Perignon e passa da un letto all'altro in compagnia di belle ragazze, non c'è più traccia.
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Titoli
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(Il treno)
