CHE - GUERRIGLIA
Che: Part Two - Storico - USA/SPA/FRA - 2008 - Estudios Picasso/Telecinco/Wild Bunch
Regia
Steven Soderbergh
Cast
Benicio Del Toro, Demián Bichir,
Rodrigo Santoro,
Catalina Sandino Moreno,
María D. Sosa,
Raúl Beltrán,
Raúl 'Pitín' Gómez,
Paty M. Bellott,
Othello Rensoli,
Franka Potente,
Norman Santiago,
Joaquim de Almeida
Sceneggiatura
Peter Buchman,
Benjamin A. Van der Veen
(alle memorie di Ernesto 'Che' Guevara)
Musica
Alberto Iglesias
Fotografia
Steven Soderbergh
Premi
Festival di Cannes Miglior attore (Benicio Del Toro) - Regia (Palma d'Oro, nomination)
Dopo la presa di L'Havana e la detronizzazione del dittatore Fulgencio Batista da Cuba, il governo passa sotto il controllo supremo di Fidel Castro, il quale offre a Ernesto Guevara un ministero. Lui rinuncia, parte per l'Africa, in Congo, dove tenta di sollevare i locali alla rivoluzione, ma l'impresa non sortisce effetto. Raggiunge allora la Bolivia, anche questa terra in cerca di riscatto, ma tradito, è arrestato e ucciso dall'esercito governativo.
Seconda parte della lunghissima biografia su Ernesto Che Guevara, da più parti uscita in semicontemporanea con il primo episodio, ma distribuita anche in film unico in diversi paesi. Sicuramente migliore del precedente, si esalta per le forme contenute e per il sobrio distacco con il quale Steven Soderbergh pone la figura del rivoluzionario. Non è un percorso celebrativo, tanto meno eroico o leggendario, del ribelle più famoso degli ultimi sessant'anni, ma piuttosto un biopic di taglio ducumentaristico dove prevale il ritratto di un anima, sviscerato attraverso un esposizione interiore che fa del soggetto quasi un oracolo, dal quale è possibile accertare le sue doti di teorico e filosofo della rivoluzione; ed interiormente, la sua vera e innata virtù, rappresentata dell'altruismo. Straziante e severa pagina finale, dove la morte del Che è raffigurata in senso armonico e idealista. Può essere un film difficile da comprendere; che può soddisfare o, al contrario produrre perplessità, soprattutto per l'assoluta mancanza di controversia generata dal personaggio attraverso le proprie azioni, non sempre idilliche nei confronti dei suoi oppositori. Ma è omissione quasi naturale, poiché tratto dal diario di Che Guevara, "Reminiscences of the Cuban Revolutionary War" dove sia il regista che gli sceneggiatori si rifanno alla lettera, senza alcun intrusione e aggiunte di carattere personale o di corrente. Grandissimo Benicio Del Toro.