LA COLLINA DEL DISONORE
The Hill - Drammatico - ING - 1965 - Metro-Goldwyn-Mayer / Seventh Art Productions



  • Regia
    Sidney Lumet
  • Cast
    Sean Connery, Harry Andrews, Ian Bannen, Alfred Lynch, Ossie Davis, Roy Kinnear, Jack Watson, Ian Hendry, Michael Redgrave, Norman Bird, Neil McCarthy, Howard Goorney, Tony Caunter, James Payne, Harold Sanderson
  • Sceneggiatura
    Ray Rigby
  • Fotografia
    Oswald Morris
  • Premi
    Bafta (ING)
    Premio: Fotografia - Nomination: Film, Attore (Harry Andrews), Sceneggiatura, Scenografia
    Festival di Cannes (FRA)
    Premio: Sceneggiatura - Nomination alla Palma d´Oro: Regia

  • Nel Nord Africa, durante la Seconda Guerra Mondiale, in un campo di disciplina inglese destinato a soldati britannici rei di violazioni commesse durante il servizio militare, sergente dai metodi brutali perseguita di continuo i prigionieri infliggendo loro punizioni di ogni tipo, compresa la crudele tortura di dover scalare ripetutamente, in pieno giorno, sotto il sole rovente, una collina artificiale situata al centro del campo. Cinque soldati lottano disperatamente contro le angherie e ognuno di loro sarą succube, in toni di diversa aggressione, del sadismo perpetrato dal sergente.
    Inizialmente sottovalutato e avversato dalla critica del tempo, rivalutato a posteriori, potente film antimilitarista, nel vero senso del termine, non contrario alla guerra ma di denuncia sui metodi del potere, tra chi lo detiene e altri che lo esercitano, con la variante non trascurabile del conflitto tra detenuti e carcerieri, tutti appartenenti alla stessa nazionalità e tutti guidati dalla stessa forza trainante, la paura. Drammatico e claustrofobico, amaro ritratto di una civiltà ormai decaduta, che segue regole non più valide, ben impresso in una storia di infernale disumanità, dove il soldato è costretto a piegarsi alle logiche punitive che tengono ben saldo l'intero apparato militare. Nona regia di Sidney Lumet, qui al primo dei suoi cinque film girati assieme a Sean Connery, che accettò l'ingaggio per togliersi di dosso l'etichetta di James Bond. Superbo impianto tecnico, dal montaggio serrato alla sapiente fotografia, esercitata con ripresa mobile tra primi e primissimi piani, grandangoli e inquadrature a campo lungo e lunghissimo. Cast interamente maschile, di notevole forza espressiva, con Harry Andrews perfetto nel ruolo del sergente. Sceneggiato da Ray Rigby, che l'anno seguente ne fece un romanzo pubblicato con lo stesso titolo, scrittore inglese anche lui prigioniero in un campo di punizione britannico durante l'ultimo conflitto mondiale, esperienza che lo influenzò notevolmente nella stesura dello script. Non esistono certezze circa una rappresentazione teatrale portata sul palcoscenico dallo stesso Rigby, tanto meno l'esistenza di un teledramma di analogo contenuto scritto assieme allo sceneggiatore Ray Allen. Girato in Spagna, tra Almerķa e Malaga, in condizioni estreme di soffocante calura, tale da arrecare seri problemi di salute all'intera troupe. Non c'è musica nel film.

    *****



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