CYRANO DI BERGERAC
Cyrano de Bergerac - Drammatico - FRA - 1990 - Films A2/UGC/CNC



  • Regia
    Jean-Paul Rappeneau
  • Cast
    Gérard Depardieu, Anne Brochet, Vincent Perez, Jacques Weber, Roland Bertin, Philippe Morier-Genoud, Pierre Maguelon, Josiane Stoléru, Anatole Delalande, Alain Rimoux, Philippe Volter, Jean-Marie Winling
  • Sceneggiatura
    Jean-Paul Rappeneau, Jean-Claude Carrière
    (dal romanzo di Edmond Rostand)
  • Musica
    Jean-Claude Petit
  • Fotografia
    Pierre Lhomme
  • Premi
    Premio Oscar
    Costumi
    Nomination all'Oscar
    Miglior film straniero - Attore (Gérard Depardieu) - Scenografia & Arredamento - Trucco
    César
    Premio César des Césars: Miglior film
    Premio César: Film - Regia - Attore (Gérard Depardieu) - Attore non protagonista (Jacques Weber) - Sceneggiatura - Musica - Fotografia - Montaggio - Scenografia - Costumi - Suono
    Nomination: Attrice (Anne Brochet) - Attore emergente (Vincent Perez) - Scenario

    Festival di Cannes
    Premio: Attore (Gérard Depardieu)
    Premio Tecnico: Fotografia
    Nomination alla Palma d'Oro: Film

    David di Donatello
    Premio David: Miglior film straniero
    Nastro d'Argento
    Premio: Costumi - Scenografia & Arredamento

  • Cyrano de Bergerac, spadaccino rissoso e dal lungo naso, si innamora della cugina Rossana, ma per via dell'imperfezione nasale che gli preclude qualsiasi avance con le donne, manda avanti in sua vece il fraterno amico Cristiano e attraverso di lui scrive odi e poesie per la sua amata. Ma Rossana perde la testa per il giovane, bello e aitante.
    Dal poema in versi in cinque atti di Edmond Rostand, rappresentato per la prima volta al Teatro Porte Sain-Martin di Parigi nel 1897, già portato sugli schermi all'inizio del secolo e seguito da una quindicina di versioni (incluse diverse edizioni televisive), la migliore nel 1950, americana, con Josè Ferrer. Il punto di forza, oltre le scenografie e i costumi, è senza dubbio la strabiliante interpretazione di Gerard Depardieu, il quale riesce ad addomesticare il personaggio in una visione informe, attraversato com'è da furore e delicatezza, energia e sofferenza; poeta squattrinato, conciliante e invincibile con la spada ma arrendevole in amore. Ne esce fuori una figura ancor più tenace di quella teatrale, fanfarona e spavalda, piegata nel finale da una riconversione malinconica che fa scaturire applausi. La difficilissima operazione di tradurre il ritmo poetico del testo in un film si mostrò infine scelta vincente; d'altronde, Depardieu è Depardieu e il film è suo.

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    Titoli
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    Scena chiave
    (Lo scontro)


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