DEFIANCE - I GIORNI DEL CORAGGIO
Defiance - Guerra - USA - 2008 - The Bedford Falls Company/Grosvenor Park Productions
Regia
Edward Zwick
Cast
Daniel Craig,
Liev Schreiber,
Jamie Bell,
Alexa Davalos,
Allan Corduner,
Mark Feuerstein,
Tomas Arana,
George MacKay
Sceneggiatura
Edward Zwick, Clayton Frohman
(dal testo biografico di Nechama Tec)
Musica
James Newton Howard
Fotografia
Eduardo Serra
Premi
Nomination all'Oscar Colonna sonora
Golden Globes
Colonna sonora (nomination)
Durante il secondo conflitto mondiale, tre fratelli ebrei, fuggiti dalla Polonia occupata dai tedeschi riparano in Bielorussia. Giunti sul posto, si uniscono ai partigiani locali e col tempo formano un vero e proprio battaglione di ebrei pronti ad impugnare le armi contro il nemico comune.
Da un fatto di guerra realmente accaduto, tratto dal libro di Nechama Tec, 'Defiance - Gli ebrei che sfidarono Hitler', un film bellico, tra i rari esempi cinematografici, se non l'unico, dove gli ebrei sono rappresentati non allineati e impotenti alle deportazioni, ma in armi contro l'invasore. Operazione complessa, soprattutto nella figurazione dei personaggi, resa difficile dagli eventi e difficilmente trasportabili in un estratto di natura bellica, tipicamente hollywoodiana, ben salda al principio narrativo dell'action e del war-movie. L'intento del regista è notevole, tuttavia fermo alla premessa, malgrado la direzione degli interpreti risulti sufficiente e in brevi fasi particolareggiata, soprattutto nelle singole analisi di natura psicologica. Purtroppo non coglie il segno principale del romanzo; sprigiona solo a tratti l'interrogativo saliente del testo, riconducibile ad una analisi profonda sul perché gli ebrei subirono il tutto passivamente senza mai organizzare una difesa armata. Un prodotto lodevole, ma appoggiato alle tipiche convenzioni del genere, già sfruttate e quindi 'sicure'. Delinea il resoconto in una messinscena di sapore realista, violento e vendicativo; troppo o troppo poco per un film che meritava sicuramente analisi più approfondite, sostituite da dialoghi a volte verbosi, troppi confronti e inutili divagazioni. Ottimo Daniel Craig, il quale pur di interpretare questo ruolo si è perfino ridotto l'ingaggio.