Dopo che Minosse ha imprigionato Arianna, fidanzata di Ercole, quest'ultimo non si da pace e, pur ostacolato da un gruppetto di dei gelosi, che hanno deciso di farlo incavolare di brutto, lotta da par suo e riconquista la sua amata.
Inverecondo ritorno al peplum in mistura trash-spazzatura, ideato, scritto e diretto da Luigi Cozzi che si firma all'americana Lewis Coates, in un tentativo fallito nel ricreare il mito di Ercole attraverso la mistura sandaloni-fantascienza. Fin troppo naif, usa il muscolare Luo Ferrigno come un pupazzo che lotta contro tutti, orsi, umani e robot, fa correre belle donne tutte nude, usa effetti speciali da asilo nido, inserisce scene da altri film (vedi Grizzly, l'orso che uccide, 1976) e chiude la pratica con l'incessante sistema 'passo uno' (dall'inglese stop-motion) adoperato prevalentemente nel film d'animazione. Quasi pieno ai Razzie Awards (riconoscimento americano al peggior film dell'anno, cast tecnico e artistico compreso), con Luo Ferrrigno che vince il premio come peggior attore debuttante (assieme a Sybil Danning, peggior attrice non protagonista) e riesce nell'impresa a farsi nominare come peggior attore in assoluto; altre due nomination assegnate al peggior film e peggiore sceneggiatura. Girato in contemporanea con un'altra porcata, I sette magnifici gladiatori, di Claudio Fragasso e Bruno Mattei, identica produzione (Cannon-Golan-Globus, specializzata nel cinema escrementizio) e cast pressoché analogo. Sequel nel 1985 con Le avventure dell'incredibile Ercole, sempre scritto e diretto dall'instancabile Luigi Cozzi, con Lou Ferrigno ancora mattatore e, tra gli interpreti, aggiunta di Serena Grandi che scoscia e Milly Carlucci che fa Urania; desolante.