FRANKENSTEIN
Horror - USA - 1931 - Universal



  • Regia
    James Whale
  • Cast
    Colin Clive, Mae Clarke, Boris Karloff, Dwight Frye, John Boles, Edward Van Sloane, Frederick Kerr, Lionel Belmore, Pauline Moore, Michael Mark
  • Sceneggiatura
    Garrett Fort, Francis Edwards Faragoh, John L. Balderston, Robert Florey
    (dal romanzo di Mary Shelley)
  • Musica
    David Broekman
  • Fotografia
    Arthur Edeson

  • Nel XVIII secolo in un castello svizzero, medico ricercatore, appartenente ad un nobile casato, crea in laboratorio un essere vivente costruito con parti anatomiche prelevate da più cadaveri. Una volta compiuto, il mostro acquisisce una sua personalità, fugge, e compie efferati delitti nella comunità rurale.
    Sulla scia dei grandi successi Universal de Il gobbo di Notre Dame (1923) e Il fantasma dell'opera (1925), primo horror sonoro targato Carl Laemmle jr. figlio del produttore e fondatore dello studios. Gli ingredienti del genere ci sono tutti, in più la raffinata personalizzazione dei figuranti, l'acume descrittivo delle scene, il senso pratico del racconto. La fedeltà al testo originale (di Mary Shelley) autentica la validità dell'opera, spaventosa e a tratti truculenta, che impressionò non poco il pubblico di allora al punto che alcune brevi sequenze (la bimba al lago) furono soppresse e soltanto ultimamente reinserite nel restauro della pellicola. Non c'è Lon Chaney; al suo posto Boris Karloff (che dovette sottoporsi a 4 ore quotidiane di trucco per tutta la durate delle riprese) presente in tutti i seguiti, dal 1935 La moglie di Frankenstein (il migliore in assoluto), fino al 1958, Frankenstein 70 dove appare nel ruolo del barone. Tra questi anche La casa di Frankenstein (1944, t.l.) non distribuito in Italia. Primo film drammatico con ripresa panoramica a 360º; tecnica in seguito utilizzata per numerosi film di genere; dal 1932 (Il Dr. Jekill e Mr. Hyde) fino al 1976, quando Brian De Palma per Complesso di colpa ne utilizzò una a 540º inaugurando così un nuovo sistema immediatamente adottato da tutti. Nel cinema, il soggetto di Frankenstein è secondo, come numero di rappresentazioni, solo a quello di Dracula: 124 contro le 177 realizzate sulla figura del conte vampiro.

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