Will Smith,
Charlize Theron,
Jason Bateman,
Jae Head,
Eddie Marsan,
David Mattey,
Maetrix Fitten,
Thomas Lennon,
Johnny Galecki,
Hayley Marie Norman
Sceneggiatura
Vincent Ngo,
Vince Gilligan
Musica
John Powell
Fotografia
Tobias Schliessler
Barbone alcolizzato, dotato di immensi poteri soprannaturali ma incapace di controllarli, per migliorare il suo assetto si affida a un professionista, il quale si prende cura di lui e lo indirizza verso la giusta causa: salvare la città dalle gang criminali. In breve, il clochard acquista popolarità e s'innamora della moglie del suo tutore.
Con tutte le influenze del fumetto, ma creato dallo script per il cinema, Hancock è probabilmente il più riuscito tra i peggiori action-movie dei supereroi scodellati da Hollywood nell'ultimo decennio. Tra commedia, fantasy e puro blockbuster, stravagante, in parte caricaturale, allaccia tutte le tematiche dei generi di corrente; dall'azione spericolata, alla voglia di riscatto, dalla crisi esistenziale ai buoni sentimenti. Un enorme giocattolo da 150 milioni di dollari cui non manca nulla, fuorché l'originalità, sferzata in un prefinale svelenito da altezzose parabole sentimentaliste che tentano di far sbocciare fioriture grondanti amore e quiete, dopo aver attraversato due terzi della pellicola tra esplosioni, sparatorie, inseguimenti e un via vai di brutti ceffi. Peter Berg dietro la macchina da presa freme come un bimbo al luna park; Will Smith vive del proprio carisma ma è fuori ruolo, gli altri contano più o meno come il due di coppe a briscola, quando regna spade.