Regia
Sergei M. Eisenstein, Grigori Aleksandrov
Cast
Maria Lapkina, Vasja Buzenkov, Kostja Vasil'ev, Michail Ivanin, Chukamaryev
Efimkin,
Mikhail Gomorov,
Hurtin,
G. Matvei,
Nejnikov,
M. Palej,
Maksim Shtraukh,
E. Suhareva,
Ivan Yudin
Sceneggiatura
Sergei M. Eisenstein, Grigori Aleksandrov
Fotografia
Eduard Tisse
In Unione Sovietica, negli anni venti, ragazza organizza una cooperativa per salvare i raccolti dalla siccità. Dopo i primi mugugni da parte di tutti, arrivano i risultati positivi.
E' il film più sofferto e meno conosciuto diretto da Ejzenstejn. Allestito subito dopo La corazzata Potëmkin, il regista dovette interrompere le riprese per fare Ottobre e ricominciare solo due anni dopo, subendo, tra altre avversità, le continue ingerenze del partito che gli imposero anche il titolo finale ("Il vecchio e il nuovo") che il Ejzenstejn non voleva. Laica e allegorica rappresentazione, che fa del rurale una misura della marcia progressiva e inarrestabile verso la rivoluzione socialista. Film artistico in ossequio al contado che, tra sudore e fatiche, avanza verso il benessere sociale, servendosi delle forze che lo circondano messe a disposizione dalla natura per questo solo e unico scopo. E' la terra e la sua lavorazione che rende l'uomo autonomo da ogni compromesso, perché esso vive solo del suo. La tecnica di ripresa è analoga ad altri lavori del regista sovietico: notevoli primi piani, carrellate, grand'angoli e prospettive dall'alto.
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