UNA LUNGA DOMENICA DI PASSIONI
Un long dimanche de fiancailles - Drammatico - FRA - 2004 - Gerber Pictures/2003 Productions



  • Regia
    Jean-Pierre Jeunet
  • Cast
    Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Dominique Pinon, Chantal Neuwirth, Marion Cotillard, André Dussollier, Ticky Holgado, Dominique Bettenfeld, Jodie Foster, Jean-Pierre Darroussin, Clovis Cornillac, Jean-Pierre Becker
  • Sceneggiatura
    Jean-Pierre Jeunet e Guillaume Laurant
    (dal romanzo di Sébastien Japrisot)
  • Musica
    Angelo Badalamenti
  • Fotografia
    Bruno Delbonnel
  • Premi
    Nomination all'Oscar
    Fotografia, Scenografia
    César
    Attore (Gaspard Ulliel), Attrice non protagonista (Marion Cotillard), Fotografia, Scenografia, Costumi.
    Nomination: Film, Regia, Attrice (Audrey Tautou), Seneggiatura, Colonna sonora, Montaggio, Suono

  • Nel corso della prima guerra mondiale, soldato francese, insieme ad altri quattro commilitoni, dopo essersi tagliato le mani per evitare il fronte è condannato a morte dalla corte marziale. Ma il corpo non si trova; la sua ragazza non si rassegna e inizia un'incessante ricerca.
    Appartiene al filone dei nuovi kolossal francesi, quelli esteriormente mastodontici, interiormente poveri e il più delle volte fabbricati con dollari hollywoodiani (in questo caso della Warner Bros.). Soporifero e incidentale nel resoconto, varia, tra pause e silenzi, forme irreali illustrate attraverso immagini feroci nelle quali una truculenta ondata di mani mozzate e attività masochiste sembrano essere la ragione unica di un film sproporzionato e teso verso un ipotetico rapporto letterario che rifiuta le atrocità della guerra e respinge ogni principio istituzionale, apparentandosi così ad una logica fin troppo descrizionista e sufficientemente irreale, con passaggi continui tra romanticismo disperato, guerra e drammatismo di circostanza. Più atteggiato che recitato, con un cast deprimete e la Tautou fuori ruolo, è al servizio della vena fantastica-reazionaria del regista che toglie il sapore della storia, accentrando nelle figure un complesso narrativo assai fragile e poco interessante. La parte tecnica è quella che più soddisfa, con la ricostruzione computerizzata di alcuni set e gli ottimi movimenti della cinepresa - special modo nelle sequenze delle trincee - che conferiscono vivida realtà ad ogni scena.

    *****



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    Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002