IL MANOSCRITTO TROVATO A SARAGOZZA
Rekopis znaleziony w Saragossie - Avventura - POL - 1965 - Kamera Film Unit



  • Regia
    Wojciech Has
  • Cast
    Zbigniew Cybulski, Iga Cembrzynska, Elzbieta Czyzewska, Gustaw Holoubek, Stanislaw Igar, Joanna Jedryka, Janusz Klosinski, Bogumil Kobiela, Barbara Krafftówna, Jadwiga Krawczyk, Slawomir Lindner, Krzysztof Litwin, Miroslawa Lombardo, Jan Machulski, Zdzislaw Maklakiewicz
  • Sceneggiatura
    Tadeusz Kwiatkowski
    (dal romanzo di Jan Potocki)
  • Musica
    Krzysztof Penderecki
  • Fotografia
    Krystyna Komosinska

  • Nominato capitano delle Guardie Valloni, giovane ufficiale dell'esercito di Napoleone Bonaparte è assegnato a Madrid, dove l'attende il suo reggimento. Per raggiungere la capitale spagnola, è costretto ad attraversare impervie zone di montagna. Durante il viaggio, si rende conto che il territorio, passo dopo passo, si modifica in un intrico di passaggi fuori da ogni spazio e tempo, dove il punto di arrivo ritorna a quello di partenza e ogni movimento si ripete identico al precedente, assieme agli eventi, messi in pratica da una moltitudine di personaggi - dark lady, briganti, divinatori, simulacri, cavalieri peregrinanti - dominatori di scene in mezzo a loro differenti, ma capaci, tra sogno e realtà, di confluire in un unico sviluppo.
    Dal testo omonimo (1809) del conte Jan Potocki, morto suicida nel 1815, il regista polacco, ex documentarista Wojciech Has, distintosi nell'esordio del 1958 con due ottimi film, Pozegnania e Petla e in seguito, per Lalka (1968) e La clessidra (1973), compie un alto esercizio di stile nel tentativo di schiarire e rendere accessibile l'originale e intricato romanzo di Potocki, scritto a modello di rebus. Sul piano prettamente esteriore, l'operazione appare riuscita; la mescolanza di argomentazioni - avventura, filosofia, pulsione erotica, horror, tormenti continui, percezioni illusorie - si sovrappongono l'una sull'altra con squisito impiego formale, in un circolo rigenerativo senza principio e senza termine, tale da far apparire la storia come esempio di racconto allucinatorio, pur vivo e reale, dove la parola fine è inesistente. Film notevole per impiego recitativo, surreale nel contenuto, espressionista nel modello visivo impregnato di vive atmosfere, affascinate per le misture di genere inquietante. Inedito nelle sale italiane, distribuito nel mercato video con sottotitoli. Nell'originale, dura oltre 3 ore.

    *****



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    Video Clip
    (Duello in strada)


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