Duncan Jones
Sam Rockwell, Dominique McElligott, Rosie Shaw, Adrienne Shaw, Kaya Scodelario, Malcolm Stewart, Robin Chalk
Nathan Parker
(dal soggetto di Duncan Jones)
Clint Mansell
Gary Shaw
Astronauta, inviato sulla Luna per estrarre materiale combustibile da inviare sulla Terra, terminata la missione prova il rientro, ma qualcosa di strano e programmato glielo impedisce. Una copia è pronta a prendere il suo posto.
Il 38enne Duncan Jones, figlio della rockstar David Bowie, al suo primo lungometraggio, riporta la fantascienza sul piano letterario e filosofico, in un operazione difforme al genere attuale contraddistinto nei blockbuster allineati sui disaster-movie conditi da palate di effetti speciali e situazioni escrementizie. Film di incondizionata solitudine basato sulla coscienza individuale, sul rincrescimento del vuoto esistenziale, sulla consapevolezza della fragilità umana e la propria rassegnazione. Specchiante esame di etica contemporanea, rappresentata dall'indole capitalista di un impero industriale senza scrupoli che non bada a mezzi termini pur di raggiungere il suo scopo, ancor più a danno della comunità lavorativa resa a suo servizio. Articolato attraverso fonti ispiratrici di capolavori del passato (2001: Odissea nello spazio, Blade Runner, Solaris, Alien), evidenzia, in chiave claustrofobia, una suspance di richiamo metafisico, con poco uso di effetti speciali e ottimo adattamento delle musiche di scena. Immensa interpretazione di Sam Rockwell. Nella versione originale, la voce del computer di bordo, Gerty, di kubrikiana memoria (Hall 9000), è di Kevin Spacey.
Original track music
Sacrificio
1.00 - 472 KB wav
