OBLIVION
Fantascieenza - USA - 2013 - Universal Pictures/Chernin/Ironhead/Radical Pictures Studios/Truenorth



  • Regia
    Joseph Kosinski
  • Cast
    Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo, Zoe Bell, Abigail Lowe, Isabelle Lowe, David Madison
  • Sceneggiatura
    Joseph Kosinski, Karl Gajdusek, Michael Arndt
    (dalla graphic novel di Joseph Kosinski e Arvid Nelson mai realizzata)
  • Musica
    Anthony Gonzalez, M.8.3
  • Fotografia
    Claudio Miranda

  • Anno 2077. Dopo una disastrosa guerra termonucleare-totale tra terrestri e alieni, che ha distrutto anche la Luna, il pianeta Terra, ormai disabitato con residuo della popolazione da tempo traslocato sul satellite Titano, luna di Saturno, vede all'opera l'ultimo sopravvissuto, che vaga tra le macerie con il compito di riparare droni e pompare energia dagli oceani per la sopravvivenza dei superstiti nel nuovo mondo. La memoria, come a tutti i sopravvissuti, gli è stata cancellata dai malvagi, ma l'incontro fortuito con una donna piovuta dallo spazio, darà modo all'uomo di apprendere realtà sconosciute.
    La 'genialità' di Joseph Kosinski, qualora il copia-incolla sia da annoverare tra le virtù creative, già autore di Tron: Legacy (2010), neppure tanto lontano da questo, è manifestata nel concetto cosmico a ricongiunzione filosofica, dove la ricerca di un infinito che nasconde il mistero, si manifesta nei canoni della natura umanista e della sua fragile identità, itinerario di coscienza in lotta contro l'inarrestabile avanzata della scienza tecnologica. E' lo spirito di base, posto a fondamento di un incredibile ammasso di riferimenti, ricalchi e rimandi alla fantascienza del passato, con congruo numero di citazioni anche per film contemporanei. Quindi, passerella di science-fiction 'adulta' servita sul vassoio del fumetto catastrofico (il film prede forma dal comic book dello stesso Kosinski, mai realizzato), apparentato a tematiche già viste in 2001:Odissea nello spazio, Solaris, 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, Moon, La fuga di Logan, Prometheus, affrontate da eminenti registi del passato, Kubrick, Tarkowski, del presente, Scott, Jones, Anderson e da celebri scrittori sci-fi, Asimov, Heinlein, Van Dyke. Costato oltre 120 milioni di dollari, girato il larga parte in teatri di posa, con attori di nome pompati all'eccesso e altri insignificanti, neppure accreditati, posti a misura di belle statuine. Eccessivamente lungo e nel complesso pesante, nella prima mezz'ora si dorme alla grande, grazie al chiacchiericcio di un sottofondo scandito da inutili dialoghi; poi, l'attenzione si sposta sugli scenari, ben realizzati in stile architettonico, suggestivamente impressi non in 3D ma con il sistema di ripresa Imax, aspect ratio in 1.44:1 (in Italia, sale attrezzate per questo evento si contano sulle punte delle dita), sulla spettacolarità degli effetti visivi, su qualche trovata non del tutto disprezzabile: la cima dell'Empire State Building che guarda sul nulla, lo strambo elicottero con il quale il 51enne Tom Cruise, fisico palestrato, si diverte come un ragazzetto.

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    Prologo
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    Scena chiave
    (Unico superstite)


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