Dennis Quaid,
Ben Foster,
Cam Gigandet,
Niels-Bruno Schmidt,
Antje Traue,
Jon Foster,
Cung Le,
Yangzom Brauen,
Eddie Rouse,
Norman Reedus
Sceneggiatura
Travis Milloy
(dal soggetto di Christian Alvart e Travis Milloy)
Musica
Michl Britsch
Fotografia
Wedigo von Schultzendorff
Ibernati e spediti a bordo di un astronave alla volta di Tanis, lontanissimo pianeta da assoggettare, due cosmonauti si risvegliano privi di memoria. Ben presto, scoprono all'interno altri due astronauti e con lo loro, sconosciute entità di terrificante presenza. Riacquistano la memoria ma inizia l'incubo.
Fantascienza estiva di serie b, cullata, come da prassi corrente, nell'intreccio di tutti i generi di procurato effetto ansioso, dall'horror, al thriller, all'azione, attraversato da venature paranormali e stati ringhiosi di coscienza attiva. Il canovaccio è il medesimo di altri già sfruttati in precedenza, senza varianti e accalcato da problematiche sociali inerenti la sovrappopolazione terrestre, ricerca di nuovi sbocchi e nel tema della lotta per la sopravvivenza, giocato sul ritmo adrenalinico tra inseguimenti claustrofobici e puntuali corpo a corpo. Un po' di Alien qui, una spruzzatina di Pitch Black là, una spolverata di Punto di non ritorno, un ripassino da Resident Evil, qualche smussata da Solaris e il piatto è servito sul tavolo della ripetitività, dell'inoperosità, dell'ottusaggine, del bieco consenso. Possiede il suo nell'ambientazione, costruita sul totale isolamento e nella ricostruzione scenografica, pur macchiata, special modo negli interni, da una fotografia infame. Attori, tutti, con facce spaventate, comunque impegnati. Regia assente. Costato la non indifferente somma di 33 milioni di dollari, si è rivelato un autentico fiasco al botteghino, con introiti nemmeno di un terzo del budget complessivo, compresi i resoconti dal mercato nordamericano, il solo che fa testo.