Morten Tyldum
Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen, Laurence Fishburne, Andy Garcia, Vince Foster, Kara Flowers, Conor Brophy, Julee Cerda, Aurora Perrineau
Jon Spaihts
Thomas Newman
Rodrigo Prieto
Astronave intergalattica con 5259 passeggeri, tutti in stato di ibernazione, parte dalla Terra in direzione della colonia Homestead II, per un viaggio lungo circa 120 anni. Durante il percorso, a seguito di uno scontro con un meteorite, un uomo si sveglia con 90 anni di anticipo sul programma scientifico e volutamente, nascondendogli la verità, sveglia anche una ragazza. I due, in compagnia di un barman-cyborg, uno spione mutante, si rassegnano all'idea che dovranno morire all'interno della cosmonave. Ma quando questa va in panne, iniziano a darsi da fare per salvare la vita di tutti gli ibernati, ancora perfettamente dormienti.
Questa storiella sci-fi riemerge da un fondo di magazzino, dove la sceneggiatura originale di Jon Spaihts fu gettata nel 2007, quando la Universal decise di accantonare lo script nella cosiddetta "The Black List", non quella famigerata sull'anticomunismo hollywoodiano organizzata del senatore McCarthy negli anni '40 e '50, ma una sorta di sondaggio annuale, ideato nel 2001, sulle sceneggiature pronte ma ancora prive di assistenza produttiva per la realizzazione di un film. In realtà, una specie di parcheggio in attesa di qualche produttore disposto a rischiare un elevato budget con forte rischio economico di non ritorno. Finalmente, nel 2015, acquistati i diritti dalla Sony Pictures Entertainment, via Columbia, il progetto va a dama, con investimento pari a 110 milioni di dollari; di questi, ben 20 alla protagonista Jennifer Lawrence, ´soltanto´ 10 a Chris Pratt, tanto per seguire la politically correct sulla funzione della donna assolutamente dominatrice, vezzo ormai esteso a macchia d'olio per qualsiasi prodotto cinematografico votato all'azione. Risultato: leggermente inferiore al mediocre. Greve filmetto di fantascienza con scene d'azione poste nel finale; girato in interni a campi lunghi e lunghissimi grazie ai trucchi visivi, ben sorretto da effetti speciali non invasivi, lussuoso, scenograficamente impeccabile, ma di vacua sostanza, ripetitivo nella visione, alla lunga stancante. Non dice nulla sul mistero della conoscenza, tanto meno sull'epica posta nell'interrogativo esistenziale; al contrario, chiacchiera e molto sui due personaggi principali, coppia di fatto che dopo il rispetto iniziale e un breve assaggio di comprensione, iniziano ad intenerirsi uno dell'altra, per poi lanciarsi nell'amore, sentimento che si allaccia all'incomprensione che porta al litigio, ma nuovamente uniti quando la minaccia incombe pericolosamente. Parte come Alien, per poi trastullarsi in una romanza astrale che sa molto di Titanic tra le stelle.
Original track music
Prologo
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(Perdita di gravità)
