47 RONIN
Fantasy - USA - 2013 - Moving Picture Company/Stuber Productions/H2F/Mid Atlantic/Origo Film



  • Regia
    Carl Rinsch
  • Cast
    Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Ko Shibasaki, Tadanobu Asano, Min Tanaka, Jin Akanishi, Masayoshi Haneda, Hiroshi Sogabe, Takato Yonemoto, Hiroshi Yamada, Shû Nakajima, Cary-Hiroyuki Tagawa
  • Sceneggiatura
    Chris Morgan, Hossein Amini
    (dal soggetto di Chris Morgan e Walter Hamada)
  • Musica
    Ilan Eshkeri
  • Fotografia
    John Mathieson

  • Nel 18º secolo, 47 samurai cadono in disgrazia a seguito della morte del loro signore e alla confisca di ogni bene materiale. Declassati al ruolo di Ronin (uomini d'onore rimasti orfani del loro maestro), provano a vendicare l'affronto subito e uniti nella riscossa si scagliano contro le forze avverse guidate da un demoniaco shogun. Al fianco dei samurai decaduti, si unisce un mezzosangue le cui origini appaiono confuse.
    Stroncato in larga maggioranza dalla critica americana, è tra i flop cinematografici più devastanti dell'ultimo decennio. Costato circa 190 milioni di dollari (post-production compresa), ne ha incassati meno di 40 nel mercato nordamericano e poco pił di 90 nella distribuzione estera. Esito economico disastroso e autentico disastro il film. Tra storia e fantasia, un kolossal inverecondo, diretto male dall'anonimo esordiente Carl Rinsch e interpretato peggio da un cast prevalentemente orientale, dal quale emerge il monolitico protagonista Keanu Reeves, inespressivo attore cinquantenne che gioca ancora a fare il bambino. Trattato alla maniera di un album di figurine, il film prova a mettere in contatto l'universo leggendario con l'immaginazione personalizzata di corrente popolare. Il risultato è fiacco e noioso; arzigogolato nei generi, passa dal film in costume al melodramma, per assestarsi nel cinema d'azione a tendenza thrilleristica. Lo stile è asettico e la storia, priva di idee o invenzioni registiche, si trascina inesorabile in un frenetico tourbillon tra combattimenti, mostri, draghi, diavoli, fattucchiere, fantasmi e sortilegi demoniaci. Dalla calamità generale si salvano i costumi, le scenografie in Computer Grafica e il suono; troppo poco per qualcosa che dall'inconcludente rotola nel deprimente.

    *****



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