Regia
Erich von Stroheim
Cast
Zasu Pitts,
Gibson Gowland,
Jean Hersholt,
Dale Fuller,
Tempe Pigott,
Sylvia Ashton,
Chester Conklin,
Joan Standing
Sceneggiatura
Erich von Stroheim e June Mathis
(dal romanzo di Frank Norris)
Musica
Joseph Farnham
Fotografia
William H. Daniels,
Ben F. Reynolds
Nei primi anni del '900, minatore, dopo aver trovato delle pepite d'oro cambia mestiere, diventa dentista e sposa una cliente, cugina di un suo amico il quale ne è innamorato. Quando lei vince alla lotteria il marito l'ammazza e fugge col denaro nel deserto, inseguito dall'altro, che in un impeto di vendetta lo uccide ma rimane intrappolato al cadavere e muore di sete accanto al rivale e al denaro.
Tra i massimi esempi di cinema espressionista anni '20. Girato quasi interamente in esterni con il finale nella Death Valley; solo le sequenze in appartamento furono filmate a San Francisco. Erich von Stroheim, in un lucido e dannato resoconto idealista, indica nell'avarizia il vero male dell'umanità e logica conseguenza della disgregazione sociale. In questo, evidenzia col giallo - quindi all'indice - tutto ciò che appare frutto della ricchezza come oro, denaro, monili, gioielli. La ricerca del particolare assume aspetti forsennatamente maniacali tanto vuol essere nitido ogni concetto espresso nella singola forma. Il suo realismo raggiunge l'apice nella scena in cui la moglie del dentista scopre un cadavere e fugge per strada aggrappandosi ai passanti, che non sapevano si stesse girando un film; il tutto fu ripreso con una telecamera nascosta e ne venne fuori una sequenza di "sbigottimento generale" proprio come la voleva il regista. Tre pezzi forti da non perdere: il matrimonio, il tentativo di stupro e la resa dei conti nella Valle della Morte. Completamente deturpato in fase di montaggio, il film, il più lungo nella storia del cinema americano nella versione girata (9 ore), fu presentato nella sale con una serie incredibile di tagli: inizialmente e ad insaputa dello stesso Stroheim, i 48 rulli furono ridotti alla metà con la promessa che il film sarebbe stato distribuito in due parti; poi Rex Ingram ne tagliò altri 18, June Mathis 12 e Joe Farnham 10, con il risultato finale di una devastazione pressoché totale e una durata complessiva di 1 ora e 35 minuti, con soppressioni delle scene più significative e conseguente caos nella narrazione anche a livello didascalico. Solo nel 1999 attraverso un'accurata opera di restauro è stato possibile riportare la pellicola alla durata di 4 ore, ma delle restanti 5 non c'è più traccia, in quanto la Metro Goldwyn Picture, dopo lo scempio, pensò bene di fondere i nastri soppressi per recuperare il nitrato d'argento. Di Rapacità, rimane, purtroppo, un capolavoro a metà e irrimediabilmente perduto. In Italia è conosciuto anche con il titolo Ingordigia.
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Original track music
Death Valley
1.09 - 547 KB wav



































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