Shawn Levy
Hugh Jackman, Dakota Goyo, Evangeline Lilly, Anthony Mackie, Kevin Durand, Hope Davis, James Rebhorn, Marco Ruggeri, Karl Yune, Olga Fonda
John Gatins
(dal soggetto di Dan Gilroy e Jeremy Leven)
Danny Elfman
Mauro Fiore
Nomination all'Oscar
Effetti speciali visivi
Nel 2020, il pugilato è ormai da tempo un vecchio ricordo. La boxe è sostituita da incontri di alta tecnologia, poiché a sfidarsi sui ring ci sono soltanto dei robot. Ad ex-pugile, alla ricerca di gladiatori di acciaio pronti a fargli incassare qualche guadagno, è affidato il figlio undicenne, rimasto orfano per la scomparsa della madre. Il piccolo, dapprima ostile al padre che lo aveva abbandonato, in seguito lo affiancherà nel suo lavoro.
Co-prodotto da Steven Spielberg, nato da un'idea per nulla geniale, è comunque un film che si lascia vedere, per il suo impianto avveniristico e per il tono, prevalentemente improntato sull'azione ma molto sul sentimentalismo familiare e la sua pacificazione. Una carrellata tra il vecchio e il nuovo, sul tempo che cambia, sui valori e sui rapporti, ma della disgregazione sociale, dove l'uomo sostituisce se stesso con la macchina, neppure l'ombra. E' cinema del riciclo mutuato in scienza tecnologica, in questo caso Rocky, oggi passaggio obbligato per le produzioni blockbuster americane, nelle quali il robot è ormai punto di riferimento imprescindibile per la valorizzazione del prodotto; almeno fin quando il pupazzo meccanico reggerà le sorti del fantasy, quelle stabilite dalla ripetitività del modello a sua volta prigioniero del mercato dei gusti. Tra i rarissimi casi dove il titolo del film appare, a schermo intero, anche nel finale, prima dei titoli di coda.
Original track music
Entrata
1.00 - 472 KB wav
(Allenamento)
