Patrice Chéreau
Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Jean-Hugues Anglade, Vincent Perez, Virna Lisi, Dominique Blanc, Pascal Greggory, Claudio Amendola, Miguel Bosé, Asia Argento, Julien Rassam, Thomas Kretschmann, Jean-Claude Brialy, Jean-Philippe Écoffey, Albano Guaetta, Johan Leysen, Dörte Lyssewski, Michelle Marquais, Laure Marsac, Alexis Nitzer, Emmanuel Salinger, Barbet Schroeder
Patrice Chéreau e Danièle Thompson
(dal romanzo di Alexandre Dumas padre)
Goran Bregovic
Philippe Rousselot
Nomination all'Oscar
Costumi
Festival di Cannes
Attrice (Virna Lisi - premio) - Palma d'oro (Patrice Chéreau - nomination)
César
Premio: Attrice (Patrice Chéreau), Attore non protagonista (Jean-Hugues Anglade), Attrice non protagonista (Virna Lisi), Fotografia, Costumi
Nomination: Film, Regia, Attrice non protagonista (Dominique Blanc), Sceneggiatura, Musica, Montaggio, Scenografia e arredamento
Nastro d'argento
Attrice non protagonista (Virna Lisi)
Nel XV secolo Margherita di Valois, figlia della sanguinaria Caterina dei Medici, sposa per diritto reale Enrico di Navarra ma ama La Motte, Ugonotto, che sfugge per miracolo alla strage di San Bartolomeo del 24 Agosto 1572. Intanto le guerre tra cattolici e protestanti imperversano tra odio e vendette.
Lo sconcerto nasce dal dubbio se Alexander Dumas possa non aver mai scritto una storia come si vede nello schermo. La sceneggiatura, piatta e vacua, capovolge il senso del racconto originale in una sfrenata rappresentazione biografica di personaggi storici, passati al setaccio nel loro lato più dissoluto. Andrebbe anche bene, se non fosse per la prassi corrente - in nome di un crudo realismo visivo - di far emergere tutto ciò che è sconcio e viscido, escludendo a priori l'intuibilità delle situazioni senza farle apparire; ma questa "difficile" operazione può farla solo chi è veramente un autore. Film violento, basato su sangue e sesso, questo inteso come stupro, incesto, depravazione e raffigurato nelle sue forme più turgide. Una storia romanzata tra lotte intestine e sete di potere, che tenta faticosamente di agganciarsi al fanatismo ed estremismo delle moderne guerre di religione. L'impianto teatrale suggestiona per fasto e messa in scena; le inquadrature sono ingegnose, ma gli attori, tutti validi, appaiono sprecati in personaggi eccessivamente forzati. Virna Lisi dà il meglio di se stessa, Isabelle Adjani è un mobile; c'è anche Claudio Amendola, attore cresciuto di professionalità e ormai ben lontano dai tempi di Ultrà e altre corbellerie del genere. Pieno di pubblico in Europa, critica divisa, ignorato o quasi negli USA. Delle circa 3 ore di durata, nella versione italiana, sono stati eliminati 15 minuti di sequenze di sesso e violenza. Filmato nel 1954 in stile avventuroso e già portato sugli schermi in epoca del muto (1910 dalla Pathé e 1914), oltre un film per la TV del 1961.
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Titoli
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