Peter Weller, Nancy Allen, Daniel O'Herlihy, Ronnie Cox, Robert Doqui, Kurtwood Smith, Miguel Ferrer, Ray Wise, Felton Perry,
Paul McCrane,
Jesse D. Goins
Sceneggiatura
Edward Neumeier,
Michael Miner
Musica
Basil Poledouris
Fotografia
Sol Negrin,
Jost Vacano
Premi
Nomination all'Oscar
Montaggio, Suono Premio speciale per gli effetti speciali sonori
Negli USA, in un imminente futuro, aziende private si sostituiscono l'apparato pubblico di governo. Per fronteggiare la criminalità la polizia sperimenta un nuovo tipo di cyborg ricavato da tessuti organici di un agente ucciso in servizio. Creano un macchina indistruttibile con cervello umano controllato dai computers ma, nel tempo, dalla mente del robot riaffiora il suo vero passato.
Primo film americano di Paul Verhoeven che dalla sua indole catastrofica e disfattista disegna, in un mondo futuro, la corruzione dominata dalle alte sfere, quelle che dovrebbero proteggere i cittadini e affronta il tema della "resurrezione", ingrandendolo ad estremo atto di rivolta contro una modernità controllata dall'egoismo. Dirige tutto con mestiere, dà poco peso ai personaggi (e soprattutto agli interpreti) preferendo esaltare la forma espressiva del racconto macinata attraverso un uso pressochè continuo di strabilianti effetti speciali. Due pessimi sequel (1990 e 1993), un serial TV (1994-1995), una mini-serie televisiva (2000) e il remake, analogo titolo, del 2014 del brasiliano Josè Padilha. Giocattolo spettacolare, per certi versi affascinante, per altri sconcertante.