Gary Graham,
Anne-Marie Johnson,
Paul Koslo,
Robert Sampson,
Danny Kamekona,
Hilary Mason,
Michael Alldredge,
Jeffrey Combs,
Michael Saad,
Ian Patrick Williams,
Jason Marsden,
Carolyn Purdy-Gordon,
Thyme Lewis,
Gary Houston
Sceneggiatura
Joe Haldeman
(dal soggetto di Stuart Gordon)
Musica
Frederic Talgorn
Fotografia
Mac Ahlberg
Nell'epoca dispotica post-apocalittica determinata da un olocausto nucleare, due confederazioni si contendono i territori attraverso duelli di forza tra giganteschi robot, teleguidati da veri campioni di videogiochi.
Primo di un trittico, cui seguiranno Guerre di robot (1993) e Robo Warriors (1996), accompagnati da un bestiale videogioco, "Distruzione totale" (1990), film di greve fantascienza attraversato da una storiella facile facile, popolato da attori allo sbaraglio, realizzato a basso bugdet e sostenuto da effetti speciali tanto ridicoli da far ridere, se non piangere. Girato a Roma, ma non distribuito nei cinematografi italiani, come i due successivi, ispirato ai giocattoli giapponesi Transormers, è un vero carosello dell'inettitudine, costruito a modello di Robocop, stereotipizzato sui vari Mazinga e Rollerball, con interazioni omeriche tratte dall'Iliade e infusioni a iosa di personaggi che portano il nome di antichi eroi della mitologia greca. C'è un fervorino finale di falso sapore sociologico sul pericolo di un terzo conflitto mondiale, che prova così ad attenuare la totale inutilità di un prodotto fabbricato con il solo intento di rastrellare quattrini. Due anni di tempo per completarlo per via di dissidi tra il regista Stuart Gordon, autore del soggetto e lo sceneggiatore Joe Haldeman. Nominato al Fantasporto (Festival di Oporto), rassegna a premi del cinema fantasy in terra portoghese. Disastro totale ai botteghini; costato circa dieci milioni di dollari, nel mercato nordamericano ha incassato una milionata e spiccioli. Il titolo italiano, Robojox, è da attribuire all'edizione DVD (come Robot-jox e Robo-jox per quelle tedesche e francesi), tra l'altro tradotta con un doppiaggio al limite dell'infamia.