I SETTE SAMURAI
Shichi-nin no Samurai - Drammatico - GIAPPONE - 1954 - Toho Company



  • Regia
    Akira Kurosawa
  • Cast
    Takashi Shimura, Toshirô Mifune, Yoshio Inaba, Seiji Miyaguchi, Minoru Chiaki, Daisuke Kato, Ko Kimura, Kamatari Fujiwara, Kuninori Kodo, Bokuzen Hidari, Keiko Tsushima, Shinpei Takagi, Shin Otomo
  • Sceneggiatura
    Akira Kurosawa Shinobu Hashimoto, Hideo Oguni
  • Musica
    Fumio Hayasaka
  • Fotografia
    Asakazu Nakai
  • Premi
    Festival di Venezia
    Akira Kurosawa (Premio Leone d'argento - Nomination Leone d´oro)

  • Nel 1600 in un contado del Giappone, gruppo di agricoltori che vive dei prodotti della terra è assalito sistematicamente da una potente gang di predoni che gli razziano il raccolto. Decidono di assoldare sette samurai in difesa dei loro territori in cambio di solo vitto e alloggio. I sette accettano e dopo due giorni di lotta vincono lo scontro, ma quattro di loro ci lasciano la vita.
    È indubbiamente il capolavoro del cinema orientale di ogni tempo e sicuramente il film che innalzò ai vertici assoluti Akira Kurosawa, che già qualche anno prima si era presentato all'Occidente con un altro grande lavoro: Rashômon. Senso pratico ed estetico, alta filosofia, estrema saggezza nel saper rappresentare la difesa come origine dello spirito vitale e in questo, grande parallelismo, se non congiunzione, tra natura umana e forze assestanti che la circondano. Il ritratto dei personaggi è superlativo; ognuno di essi ha una sua identità e un proprio concetto dell'esistenza e in questo spazio appare l'espressione visibile di due culture: quella agricola e quella delle armi, in un cantico della solidarietà e condanna al lassismo e ad ogni forma non reattiva alla presenza del male. I tre grandi assunti - rispetto, gerarchia, nobiltà - sono trattati come simboliche personificazioni della morale, in ossequio al fascino dell'arcaico, campagna e contadini, il sale della terra. Lo scontro tra briganti e agricoltori si assicura nel tema centrale, raffigurato in un espressionismo ricco di articolazioni epiche e filologiche; il riallaccio del simbolismo all'attualità (il post guerra atomica che distrusse gran parte del Giappone) in una ricerca di speranza nella pace universale. Cult-movie intramontabile, dal quale tutto il cinema mondiale prese spunto. Il piè celebre dei remake, il western
    I magnifici sette di John Sturges del 1960, diede il via ad almeno un'altra dozzina di film ispirati allo stesso argomento. Durata totale di 3 ore e 20, ridotta per la distribuzione fuori del Giappone a 2 ore e 10 minuti. Negli anni ottanta è stata ripristinata per tutti la copia originale, con sottotitoli nelle sequenze inizialmente tagliate.

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