Le drammatiche vicende di due fratelli, partiti per il fronte e impegnati nella sanguinosa Guerra di Corea tra il 1950 e il 1953. Vincolati da un forte rapporto affettivo, i due progressivamente e sotto i colpi del conflitto, perdono i propri valori fino a mettersi l'uno contro l'altro.
Film coreano tastato come documento di notevole importanza e rievocativo su una delle pagine più cruente delle cosiddette 'guerre brevi', quelle che hanno attraversato negativamente l'ultimo mezzo secolo di storia. Sullo schermo scorrono quantitativamente e ininterrottamente (2 ore e 20 minuti la durata complessiva del film) immagini di battaglia, narrate in flashback, violente e sanguinarie, molto realiste e altrettanto ben congegnate nello sviluppo dei vari accadimenti. Quello che manca è il vero senso del racconto; l'approssimazione narrativa appare evidente, così pure la costruzione dei personaggi, aridi e privi di caratterizzazione. Dialoghi scarni e retorici, spesso ripetitivi e banali, in perfetta sincronia con la prassi del cinema orientale, che da sempre preferisce agire sulla gestualità rinunciando alle parole. Per gli amanti del war-movie è uno spettacolo avvincente, ma complessivamente appare un film riuscito a metà; poteva e doveva dare di più. Record d'incasso di ogni tempo per il botteghino coreano. in Italia, conosciuto anche con il titolo americanizzato Brothers of War - Sotto due bandiere.