SPIDER-MAN: HOMECOMING
Fantasy - USA - 2017 - Columbia Pictures-Marvel Studios-Pascal Pictures



  • Regia
    Jon Watts
  • Cast
    Tom Holland, Michael Keaton, Robert Downey jr., Marisa Tomei, Jon Favreau, Gwyneth Paltrow, Zendaya, Donald Glover, Jacob Batalon, Laura Harrier, Tony Revolori, Bokeem Woodbine, Tyne Daly, Abraham Attah, Hannibal Buress, Kenneth Choi, Selenis Leyva, Angourie Rice, Martin Starr, Garcelle Beauvais, Michael Chernus, Michael Mando
  • Sceneggiatura
    Jon Watts, Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford, Chris McKenna, Erik Sommers
    (dal soggetto di Jonathan Goldstein, John Francis Daley e dai fumetti creati da Stan Lee e Steve Ditko)
  • Musica
    Michael Giacchino
  • Fotografia
    Salvatore Totino

  • A seguito dell'esperienza con gli Avengers, Peter Parker rientra a New York per proseguire una vita normale soprattutto a livello scolastico. Vive con la zia e il suo nuovo mentore Tony Stark che lo segue da vicino. Quando l´Avvoltoio si rivela come minaccia costante contro di lui e i suoi affetti, il giovane non vede l'ora di riprendere i panni di Spider-Man per combattere la criminalità.
    Secondo reboot della nuova saga su Spider-Man, dopo i prototipi primi anni '2000 interpretati da Tobey Maguire. La sostanza è identica ai precedenti; varia nell'aspetto illustrativo, per una storia scritta a sette mani costruita in funzione commediale, con tutti gli stereotipi presenti nella corrente giovanile contemporanea. Più umoristico che serio, tralascia il pesante aspetto introspettivo del protagonista, presente nei film precedenti e si concede al gioco anticonformista del super eroe immerso nel suo vero mondo, quello dei teenager, con in scia tutte le componenti che affollano l'ordinario mondo adolescenziale, tra smargiassate, ragazzette pimpanti e giovani sfigati. Gli effetti speciali appaiono meno invadenti del solito e le scene spettacolari si contano sulle dita di una sola mano. Gli attori se la cavano, ma sostanzialmente, seppur incentivato da nuove soluzioni che tentano di sgravare un soggetto ampiamente triturato, è un film stabilito (e non poteva essere altrimenti) sul continuo ripetersi di situazioni già viste e ampiamente sfruttate. Tra l'altro, troppo lungo, con le sue 2 ore e 13 minuti di durata.

    *****



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    (L´uomo ragno)


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