Javier Bardem,
Natalie Portman,
Stellan Skarsgård,
Randy Quaid,
Blanca Portillo,
Michael Lonsdale,
José Luis Gómez,
Mabel Rivera,
Antonio Bellido,
Scott Cleverdon,
Frank Baker,
Craig Stevenson
Sceneggiatura
Milos Forman, Jean-Claude Carrière
Musica
José Nieto, Varhan Bauer
Fotografia
Javier Aguirresarobe
Nel 1792, nella Spagna dominata dal potere temporale della Chiesa, mentre Napoleone invade i territori, il pittore Francisco Goya è sospettato di eresia e, con lui, la sua giovane ispiratrice, arrestata, torturata e poi rimessa in libertà, dopo tortura, restituita completamente pazza, dal Supremo Tribunale dell'Inquisizione.
Di produzione USA-Spagna, è l'affresco di un'epoca, dove Milos Forman formalizza un suo antico progetto durato oltre 50 anni: realizzare un film sull'Inquisizione, personalizzato attraverso la figura di Francisco Goya. Ma il pittore è una delle tante figure di questo lavoro; a condurre il filo narrativo non è la presenza dell'artista quanto le sue opere, rappresentate in un susseguirsi d'avvenimenti tragici ben delineati dal cupo espressionismo dei dipinti. Anche se dispersivo per l'accalcante succedersi d'eventi ed episodi circostanziati in un ventennio di storia, con troppi personaggi chiave probabilmente superflui, il film è uno spettacolo d'emozioni che scaturiscono dalle scene madri, che si altenano nei continui cambi si situazione storico-politica, ognuna di loro con preciso significato e riferimento. La gran cura del dettaglio, le notevoli scene di massa e l'ottima resa degli interpreti tendono ad impreziosire ancor di più un'opera d'impronta storica con riferimenti al presente, dove sangue e terrore non additano soltanto antichi retaggi, ma sono emblemi storici di un tempo pressoché infinito e di un'umanità sconfitta dal male riconosciuto non soltanto nel potere, ma nella convinzione assoluta, come attesta il titolo originale ('I fantasmi del Goya'), espresso in un tenebroso simbolismo che accompagna il percorso dei tempi.