Regia
Paul Greengrass
Cast
Christian Clemenson,
Trish Gates,
Polly Adams,
Cheyenne Jackson,
Opal Alladin,
Gary Commock,
Nancy McDoniel,
David Alan Basche
Sceneggiatura
Paul Greengrass
Musica
John Powell
Fotografia
Barry Ackroyd
Premi
Nomination all'Oscar
Regia, Montaggio
L'11 Settembre del 2001, una sessantina di passeggeri a bordo del volo 93 della United Airlines sono sequestrati da un commando arabo-integralista. Lo scopo è dirottare l'aereo per farlo abbattere sulla Casa Bianca. I passeggeri reagiscono e prendono il sopravvento sui terroristi, ma ormai l'aereo senza controllo precipita e si schianta a poche miglia dalla residenza del presidente USA. Nello stesso momento due altri aerei si abbattevano sulle torri gemelle, nel cuore di New York.
Primo dei due film sui tragici fatti dell'11 settembre, seguito da World Trade Center di Oliver Stone distribuito a pochi mesi di distanza da questo. Potrebbe dare l'idea dell'ennesimo disaster-movie, ma non lo è. In parte si apparenta alla messa in scena tipica dei colossi del periodo (nutrita schiera di stunts e operatori di effetti speciali), ma rifiuta nettamente qualsiasi caricatura extra-drammatica - solitamente appiccicata in tutti i prodotti hollywoodiani che narrano tragicità realmente accadute. Divide le riprese nelle postazioni principali: interno dell'aereo, torre di controllo, Pentagono; usa la telecamera a braccio in maniera pressoché costante accentuando fortemente il terrore disegnato sul volto dei personaggi, non si sofferma nella loro introspezione dando così via libera ad una esposizione dei fatti attraverso un cronologico sunto, frutto di una meticolosa raccolta di testimonianze da parte dei parenti delle vittime, che rimasero in contatto telefonico con i passeggeri fino al momento dello schianto. E' quindi un semi-documentario dentro il film, senza un finale preciso, tantomeno rappresentato in forme variamente allusive, perché nessuno sa realmente come andò la vicenda. Lo stesso Paul Greengrass non sa cosa sia realmente accaduto nell'abitacolo, ma lo intuisce e mette in immagini sequenze di alta drammaticità visiva, coinvolgenti e ricche di tensione emotiva. Gli attori sono volutamente sconosciuti, proprio per non affossare nella corporeità del divismo i fatti narrati, mantenendo così in primo piano la sola struttura narrativa. Non vuole essere un film di denuncia e nemmeno un inno all'eroismo americano, semmai a quello personale, ma un semplice resoconto di una tragedia il cui finale è ancora sconosciuto. Anche se il cinema è altra cosa, quest'iniziativa del regista britannico, autore anche della sceneggiatura, è senza dubbio lodevole. Riscontro fiacco; in America il film è passato tra il disinteresse generale, forse perché ancora troppo vicino alla data di quel drammatico giorno, che il popolo americano cerca disperatamente di non ricordare. La Universal fu accusata di trarre profitto dalla tragicità nazionale e diverse correnti di pensiero, unite alla propaganda mediatica, riuscirono a screditare film invitando il pubblico a boigottarlo.
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Original track music
Pentagono
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