LA VENDETTA DI ERCOLE
Avventura - ITA-FRA - 1960 - Achille Piazzi Produzioni Cinematografica-Produzione Gianni Fuchs-Comptoir Français du Film Production
Marcello Baldi,
Duccio Tessari,
Mario Ferrari,
Nicolò Ferrari, Bruno Guillaume, Pierre Cholot
(dal soggetto di Marcello Baldi e Nicolò Ferrari)
Musica
Alexandre Derevitsky
Fotografia
Mario Montuori
Ercole è maledetto dagli dei quando sconfigge Cerbero, cane a tre teste e la maledizione si estende pure a suo figlio, che dieci anni dopo si innamora della primogenita di un re tiranno, il quale si oppone e fa rapire anche la moglie del forzuto. A questo punto, l'eroe si incavola di brutto e diventa una furia.
Scritto da uno stuolo di sceneggiatori, alcuni neppure accreditati, tra questi Ennio De Concini, diretto da Vittorio Cottafavi, abile regista che prima di dedicarsi alla televisione ebbe modo di trastullarsi in corbellerie simili sempre ancorate al peplum mitologico o pseudo-storico, è uno degli innumerevoli prodotti nostrani, tutti simili tra loro, questo di compartecipazione francese, realizzati ad imitazione dei kolossal americani anni '50. La salsa è servita sul piatto della ripetitività, condita da tutte le convenzioni del genere: esposizioni muscolari, disprezzo della paura, lotta all'ingiustizia, fine della tirannia, intrighi di palazzo, violenza a fin di bene, liberazione di donne prigioniere, muri che crollano, sradicamenti di alberi, sollevamento di enormi pesi, combattimenti con orsi e elefanti, risse e mischie bestiali, botte da orbi a non finire. Tra sfondi di cartapesta e pupazzi semiautomatici, si muovono Mark Forest che fa Ercole e l'americano Broderick Crawford, uno dei cattivi di Hollywood in trasferta a Cinecittà, qui nei panni del re despota. Nella versione USA, Ercole, i cui diritti sul nome appartengono alla Universal, diventa Golia.