SCIUSCIÀ
Anno: 1946 Produzione: Societa Cooperativa Alfa Cinematografica
Regia:
Vittorio De Sica
Sceneggiatura:
Cesare Zavattini Sergio Amidei
Adolfo Franci
Cesare Giulio Viola
Fotografia: Anchise Brizzi
Musica: Alessandro Cicognini
Cast:
Franco Interlenghi
Rinaldo Smordoni
Annielo Mele
Bruno Ortenzi
Emilio Cigoli
Pacifico Astrologo
Maria Campi
Antonio Carlino
Angelo D'Amico
Francesco De Nicola
Enrico De Silva
Leo Garavaglia
Antonio Lo Nigro
Anna Pedoni
Gino Saltamerenda
Irene Smordoni
Peppino Spadaro
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A Roma, due ragazzini, amici per la pelle, sognano entrambi di possedere un cavallo bianco. Sbarcano il lunario come lustrascarpe e per arrotondare si infilano in piccoli traffici illeciti. Scoperti dalla polizia, rinchiusi in riformatorio, conoscono le dure realtà del carcere, fatte di violenze e ingiustizie. La loro amicizia si incrina, si dividono, si riappacificano ma litigano di nuovo; poi, quando uno tenta la fuga l'altro, involontariamente, lo fa cadere da un ponte, uccidendolo.
Anche se estremamente diverso per impostazione, rappresenta, con Roma città aperta (1945) e Paisà (1946), l'ideale trittico del primo neorealismo italiano, quello consolidato nelle vicissitudini dell'ultimo conflitto mondiale o nell'immediato periodo post-bellico. Film a modello di poema, di grande umanità nei confronti dei ragazzi, anima del futuro, esercito indifeso privo di speranza, cui è stata sottratta la libertà di essere bambini, mai tutelati da uno stato che preferisce voltarsi dall'altra parte piuttosto che seguirli. Il binomio De Sica-Zavattini, già artefice nel tema con I bambini ci guardano (1943), scava nel dolore e nella miseria dell'immediato dopoguerra, attraverso una storia di immensa pietà, costruita in un desolante percorso di sembianza volutamente convenzionale. Di notevole impronta, il severo richiamo agli apparati del nuovo governo democratico, ancora legati alle logiche del ventennio. Rilevante successo internazionale e Oscar Speciale al miglior film straniero. Cast in maggioranza di non professionisti, con esordio dell'allora quindicenne Franco Interlenghi.
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