UMBERTO D.
Anno: 1952 Produzione: Produzione Films Vittorio De Sica Amato Film Rizzoli Film
Regia:
Vittorio De Sica
Sceneggiatura:
(dal soggetto di Cesare Zavattini)
Cesare Zavattini
Fotografia: G. R. Aldo
Musica: Alessandro Cicognini
Cast:
Carlo Battisti
Maria Pia Casilio
Lina Gennari
Ileana Simova
Elena Rea
Memmo Carotenuto
Alberto Albani Barbieri
Pasquale Campagnola
Riccardo Ferri
Lamberto Maggiorani
De Silva
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Vecchio pensionato statale, non ce la fa a tirare avanti con i pochi soldi della pensione. Mangia alla mensa dei poveri, non arriva a fine mese per pagare l'affitto di una camera e in più deve mantenere un cagnetto, suo unico compagno. La miseria che lo circonda lo porta sull'orlo del suicidio, ma il suo amore per la bestiola e la paura di doverlo lasciare solo, gli fa cambiare idea. I due continueranno a soffrire, nella vana ricerca della speranza.
Il sodalizio, ormai di ferro, De Sica-Zavattini chiude il cerchio al neorealismo post-bellico e lo fa nella maniera più impietosa, attraverso il fiume in piena dell'estremo pessimismo. Film di aperta denuncia alle classi dirigenti, incapaci di salvaguardare il bisogno quotidiano di chi soffre. Non ha il passo svelto di Ladri di biciclette, si svincola dal sentimentalismo di Sciuscià, ma possiede straordinaria forza penetrante nelle immagini, esempi reali dello stento e del totale disagio. Almeno tre scene da ricordare: il risveglio della cameriera, il tentativo di abbandono del cane nel parco e quella fenomenale, dove il protagonista, nella piazza del Pantheon, allunga la mano per chiedere l'elemosina, ma quando il passante sta per dagli la moneta, in preda alla vergogna la ritira, facendo capire all'altro che voleva solo assicurarsi se pioveva. Contrariò e non poco le autorità politiche democristiane, con l'allora sottosegretario Giulio Andreotti che tornò alla carica, come già fece per altri capolavori del neorealismo, con accuse gratuite nei confronti del regista e dello sceneggiatore, a suo dire, irresponsabili nel raffigurare una società depressa.
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