L'ANGELO DEL MALE
La bête humaine
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Ferroviere violento e alcolizzato diventa l'amante della moglie di un assassino che l'ha fatta franca con la giustizia. Lei lo spinge a sopprimere il marito, ma il macchinista esita e durante una lite la uccide; poi, dopo aver confessato il suo gesto a un collega si toglie la vita gettandosi dal treno.
Dal romanzo di Zola, un affresco concreto e impietoso sulla quotidianità sociale, nel quale Renoir disegna il fallimento come veicolo conduttore alla disperazione e alla morte. Prevale il pessimismo più viscerale, che non può sottrarsi al destino ineluttabile, né sottomettersi a qualsiasi forma di sentimentalismo. E' un film d'attori (Jean Gabin superlativo), d'immagini (sensazionale sequenza d'apertura della panoramica tra Parigi e Le Havre mostrata dal treno in corsa), di mestiere tecnico (favoloso il montaggio), di scene indimenticabili (il duetto al ballo Simon-Gabin e il tentato omicidio). Remake con La bestia umana, del 1954 di Fritz Lang.