Dopo l'ingiusto licenziamento, una commessa inizia a delinquere attraverso una serie di truffe, ma finisce in galera. Dopo tre anni, scontata la pena, decisa a vendicarsi del suo ex datore di lavoro, ne sposa il figlio, ma col tempo, quando il suo socio in malaffare è arrestato per furto, decide di abbandonare ogni progetto di rivalsa.
Tratto dal dramma teatrale ´Within the Law´, di Bayard Veiller, in cartellone a Broadway nel 1912, già portato tre volte sullo schermo in epoca del muto, poi rifatto, dopo questo, nel 1939 da Gustav Machaty con Ruth Hussey. Qui Sam Wood ne fa una versione melodrammatica in stile criminale, appoggiata al concetto della redenzione, con singolari scelte narrative e abbondanti picchi di tensione. Il regista riesce a far confluire, seppur velatamente, quei temi spigolosi (vista l'epoca) sulla disuguaglianza sociale, disumanizzazione carceraria, giustizia infettata. Joan Crawford, fulgida venticinquenne, è al centro di una storia ben articolata, sostenuta da dialoghi mai futili e il suo personaggio, altamente inquietante, risulta fonte vitale dell'intera pellicola.