Gelosa del marito, lo uccide. E' arrestata, processata e condannata alla sedia elettrica per omicidio d'impeto, malgrado il pubblico sia dalla sua parte. Il capo del collegio giudicante, inflessibile, non accetta compromessi. Quando la figlia, analogamente, ammazza l'amante, lui, pur amareggiato, mantiene la stessa linea e la denuncia.
Dal dramma 'Midnight' di Paul e Claire Sifton, presentato al Theatre Guild nel 1930, primo esempio di cinema americano avverso alla pena di morte, prodotto, diretto e sceneggiato da Chester Erskine su commissione del potente producer Carl Laemmle, rimasto favorevolmente impressionato dalla piéce teatrale. Film che è riuscito a non mettere d'accordo nessuno; da una parte accusato di danneggiare il diritto legislativo (la pena di morte nell'America d'inizio secolo era un diritto sacrale), dall'altra, bersagliato dalla critica per le cattive interpretazioni dell'intero cast e per una regia poco accorta. Malgrado l'ottima idea di base, è lungo, sconnesso, infarcito di dialoghi disturbati. Mantiene comunque buon assetto grazie a un sapiente gioco di luci che in parte accentuano la drammaticità del racconto. Il 35enne Humphrey Bogart, nel ruolo del gangster ammazzato dall'amante a revolverate nella sua auto, è ai margini della storia.
USA - 1934
Regia
Chester Erskine
Sceneggiatura
Chester Erskine dalla piéce teatrale di Paul e Claire Sifton Fotografia
William O. Steiner
George Webber Musica di repertorio Compositori vari Cast
Sidney Fox
O.P. Heggie
Henry Hull
Margaret Wycherly
Lynne Overman
Katherine Wilson
Richard Whorf
Humphrey Bogart