I VAMPIRI
Born Reckless
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Arrestato a seguito di una rapina dove ci scappa il morto, gangster sfugge alla prigione per iniziativa del giudice che lo assegna alla truppe militari in partenza per il fronte bellico della Prima Guerra Mondiale. Decorato sul campo, al termine delle ostilità rientra a casa totalmente redento per iniziare una nuova vita, ma quando gli rapiscono la figlia piccola è obbligato a tornare peggiore di quanto lo era prima.
Dal romanzo "Louis Beretti" (1929) di Donald Henderson Clarke, pubblicato dalla Garzanti nel 1953 con titolo "Quel diavolo di Beretti", gangster-movie inedito nelle sale italiane, illogicamente battezzato I vampiri, a riferimento del testo, per i rari passaggi televisivi a notte fonda sul format di RaiTre anni '80, in seguito rititolato Temerario nato. Considerato tra i film minori di John Ford, in realtà il regista, pressato da altri impegni, mette mani soltanto nella scena della sparatoria alla gioielleria, per poi lasciare campo libero all'assistente Andrew Bennison, sceneggiatore di cortometraggi. Lavoro che risulta nell'insieme esempio di congiunzione di generi (guerra, thriller, melodramma familiare), confuso nel decentrare gli eventi, accompagnati da un turbine di dialoghi privi di senso, a logica dei primi film sonori, dove il parlato assumeva obbligatoriamente funzione prioritaria. Nel cast, praticamente infinito, emerge la prova di Edmund Lowe, famoso attore del muto, frettolosamente dimenticato. In due brevi sequenze, apparizioni fugaci anche per John Wayne e Randolph Scott. Sceneggiato da Dudley Nichols, al suo esordio da scrittore per il cinema, in seguito attestato tra i grandi sceneggiatori di Hollywood.

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