CASABLANCA
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Nel 1941 a Casablanca, zona franca del Marocco, Rick Blaine, americano e proprietario di un locale notturno, aiuta la sua ex amante e il marito di lei, perseguitato politico, a fuggire dal paese per evitare l'arresto da parte di agenti nazisti. Gli da una mano il comandante della polizia francese.
Da un testo teatrale mai messo in scena, un film culto per tutte le generazioni, dell'epoca e non solo. Concepito come uno dei tanti veicoli di propaganda antinazista, con budget al minimo, si è ritrovato quasi inconsapevolmente e grazie al suo sviluppo narrativo, a riscoprirsi come prototipo di più generi, al punto che gli sceneggiatori, tra i quali anche Casey Robinson, decisero di scrivere il contenuto giorno per giorno e al termine d'ogni ripresa. Non è cinema d'autore, ma di corrente. La straordinarietà dell'opera consiste nell'allineamento del disegno centrale di vari concetti - passione, sentimento, patriottismo - e in questi la determinazione dei generi - noir, spionaggio, poliziesco, melodramma - tale da rilevarsi come operazione pienamente compiuta, dove l'aspetto narrativo corre liscio senza mai scontrarsi con l'appariscenza o preordinate forzature. Bianco e nero seducente, ambientazione tipica tra fumi e chiuso, grande sfilata d'attori leggendari. Girato praticamente in interni, compresa la scena dell'aeroporto, costruito in studio, vanta alcune sequenze veramente memorabili: il mercato, le suonate al pianoforte del nero Sam, l'addio sullo sfondo della scena finale e naturalmente il canto della Marsigliese, intonato con le lacrime agli occhi da veri profughi ebrei scampati alla persecuzione nazista. Approdato in Italia soltanto nel 1945, al termine della II Guerra Mondiale, modificato dalla censura nei dialoghi, con tagli a sequenze dove si esibiva il saluto romano e modifica relativa alle scene nelle quali la fornitura di armi all'Etiopia è fatta passare per traffico illegale con la Cina. Il produttore H. B. Wallis annunciò il sequel con il titolo già pronto, "Brazzaville"; ma non fu mai realizzato per il rifiuto all'ingaggio di tutti gli attori principali. Rifatto a modello di prequel con un tv-series del 1983.










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USA - 1942

Regia
Michael Curtiz
Sceneggiatura
Julius J. Epstein
E Philip G. Epstein
Howard Koch
dall'opera teatrale di
Murray Burnett
Joan Allison

Fotografia
Arthur Edeson
Musica
Max Steiner

Cast
Humphrey Bogart
Ingrid Bergman
Paul Henreid
Claude Rains
Peter Lorre
Conrad Veidt
Sydney Greenstreet
John Qualen
Joy Page
Gino Corrado
Marcel Dalio
S.Z. Sakall






Track Music

(0.30 - 236 KB wav)



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Film, Regia, Sceneeggiatura

Academy Awards Nomination
Attore (Humphrey Bogart), Attore non protagonista (Claude Rains), Musica, Fotografia, Montaggio




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