LA CASA DEI SETTE CAMINI
The House of the Seven Gables
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All'inizio dell'800, famiglia con padre perverso, due figli e una cugina, vivono in una casa dove aleggia lo spirito maligno del primo proprietario, loro antenato, che fece condannare a morte un innocente. Al decesso del genitore, uno dei figli, cinico e spietato, per avere la proprietà tutta per se, accusa l'altro di aver ucciso il padre. Scontata ingiustamente gran parte della pena, l'accusato esce di prigione, riabbraccia la sua amata che ha sempre creduto in lui, raccoglie prove della sua innocenza e si presenta dal fratello, il quale, ormai alla resa, è costretto a firmare una dichiarazione dove ammette di averlo incastrato. Morirà ugualmente, come suo padre, colpito da paralisi.
Dall'omonimo romanzo (1851) di Nathaniel Hawthorne, tradotto in italiano con titoli diversi per le varie ristampe (´La casa delle tre torri´, ´La casa dai sette frontoni´, ´La casa dei sette abbaini´), fosco mystery dalla trama complessa, difficile da gestire per il regista del cinema muto Joe May, ad ogni modo di buona suspense, accompagnato da dialoghi di gusto e frizzanti dosi di ironia. Storia di avidità, vendetta e giustizia divina, di suggestiva ambientazione, ottima fotografia (Milton Krasner), cast di nomi noti, tuttavia non prime stelle di Hollywood, con il protagonista George Sanders che fa il figlio crudele, Vincent Price, fratello buono e Margaret Lindsay, romantica parente. Girato in sei settimane a budget più che ridotto, poco meno di 180mila dollari. In Italia, riedizione nel 1955 con titolo La maledizione della morte. Rifatto, male, da Jack Gleen nel 1967, con l'interminabile The House of the Seven Gables. Precedentemente, Vincent Price riprese il personaggio qui interpretato per l'horror ad episodi L'esperimento del dottor Zagros (1963), tratto da tre romanzi di Nathaniel Hawthorne.

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