UNA DONNA DISTRUSSE
Smash-Up: The Story of a Woman
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Famosa cantante di cabaret, sposa un aspirante collega, il quale ben presto diventa più celebre di lei, che nel frattempo lascia la professione per dedicarsi alla famiglia. A seguito di malintesi legati alla fedeltà coniugale, la coppia entra in crisi. Lei si getta nell'alcool e il marito chiede il divorzio e l'affidamento della figlia. La donna riesce a fuggire portandosi appresso la bambina; poi, a seguito di un incendio doloso rischia la vita. Il marito, ammette le proprie responsabilità e la riprende con se.
Vagamente ispirato alla vita dell'attrice Dixie Lee, "tradita" dall'ascesa al successo del marito Bing Crosby, scritto dalla celebre sceneggiatrice Dorothy Parker, assieme al soggettista Frank Cavett, ben diretto dall'esperto Stuart Heisler, fosco melodramma a gradazione nera, che affronta al femminile, dopo il maschilissimo Giorni perduti (1945, di Billy Wilder), la tematica dell'alcolismo, fino a quel tempo mai veramente espresso dalla filmografia hollywoodiana. Ottimamente definito nelle forme, ben articolato nella messa in scena, scruta nei meandri della natura umana e si offre ad un finale modellato sul riscatto esistenziale, dove la volontà repressa esce fuori al momento giusto per sconfiggere i fantasmi quotidiani. Notevole interpretazione di Susan Hayward, sempre a suo agio in questi ruoli di "donna perduta", che gli valse la prima delle complessive cinque nomination all'Oscar; ma il cast di contorno non è da meno. Il film, non pienamente compreso dal pubblico del tempo, si rivelò un vero fiasco al botteghino; rivalutato soltanto a posteriori.

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