MI CHIAMO GIULIA ROSS
My Name Is Julia Ross
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Assunta come cameriera a Londra presso una casa abitata da una signora e suo figlio, una ragazza scopre che i due intendono farla passare per matta e poi ucciderla simulando il suicidio. Il diabolico piano nasce dal progetto di scambiarla come ricca moglie del figlio, assassinata dallo stesso con cadavere disperso nell'oceano, e incassare così l'eredità.
Dal romanzo 'The Woman in Red' (1941) del romanziere inglese Anthony Gilbert (pseudo di Lucy Malleson), già portato in un radiodramma della CBS (1942), lo specialista Joseph H. Lewis ne ricava un thriller di notevole efficacia espressiva, ricco di suspance e perfetto nell'equilibrio ombre-luci curato da un'ottima fotografia in bianconero. Grande uso della cinepresa per la sequenza del risveglio, filmata ad ampia visuale. Buone interpretazioni, con Nina Foch, ottima caratterista hollywoodiana, nel raro caso di attrice protagonista; George Macready è assai credibile nel ruolo del folle criminale. Il remake del 1987, Omicidio allo specchio, di Arthur Penn con Roddy McDowall, non vale al confronto.






USA - 1945

Regia
Joseph H. Lewis
Sceneggiatura
Muriel Roy Bolton
dal romanzo di
Anthony Gilbert

Fotografia
Burnett Guffey
Musica
Mischa Bakaleinikoff
(direttore musicale)
Cast
Nina Foch
Dame May Whitty
George Macready
Roland Varno
Anita Sharp-Bolster
Doris Lloyd





Track Music

(1.00 - 472 KB wav)



Scena chiave

(Inganno scoperto)






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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002