OSSESSIONE
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Donna, stanca del marito più anziano di lei, convince un giovane scapestrato, di cui è diventata amante, ad uccidere il consorte. Ci riescono, poi fuggono braccati dalla polizia; lui è arrestato e lei uccisa.
Tratto dal romanzo "Il postino suona sempre due volte", da cui furono ricavati altri 3 film (1939, 1946, 1981), esordio alla regia di Luchino Visconti che con questo film lancia le basi al neorealismo italiano. Film duro e critico; il regista rappresenta con crudezza, e per la prima volta, lo spaccato di un Italia che tutti conoscevano ma che fino ad allora nessuno osava rappresentare. Squadrato, molto "americano" nel descrivere il torbido, realista e molto vicino al cinema francese nella messinscena, nei dialoghi, nell'analisi dei fatti, nell'uso dei set naturali, nell'inquadratura a campo lungo e lunghissimo, in carrellata orizzontale, mai prima misurata nei film italiani di regime dove era solito, special modo nei film di propaganda, l'applicazione schematica a ripresa verticale. Non si ferma al nero, ma va oltre, mostrando disagio, egoismo, miseria. Vietato dal regime fascista, fu fatto uscire con tagli censori di quasi un quarto della durata complessiva, e solo nell'immediato dopoguerra fu ripresentato nella versione integrale. Clara Calamai sostituì all'ultimo momento Anna Magnani che attendeva un figlio.






ITA - 1943

Regia
Luchino Visconti
Sceneggiatura
Luchino Visconti
Mario Alicata
Giuseppe De Santis
dal romanzo di
James Cain

Fotografia
Aldo Tonti
Domenico Scala

Musica
Giuseppe Rosati
Cast
Massimo Girotti
Clara Calamai
Juan de Landa
Elio Marcuzzo
Vittorio Duse
Michele Riccardini
Juan de Landa





Track Music

(0.30 - 236 KB wav)



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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002