LA SFINGE DEL MALE
Ivy
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Nella Londra vittoriana, moglie arrivista e crudele di un uomo sventurato diventa amante del medico del marito, ma si stanca anche di lui. Prima di lasciarlo per un ricco possidente, lo usa per avvelenare il consorte. Il dottore, processato per omicidio, è condannato a morte, ma un ispettore di Scotland Yard, convinto dell'innocenza dell'imputato, mette alle strette la donna, la quale nel tentativo di fuggire precipita nel vuoto dalla tromba di un ascensore.
Dal romanzo The Story of Ivy (1927) di Marie Belloc Lowndes, noir di stile ottocentesco, vibrante e ottimamente interpretato da una folta schiera di caratteristi dal gran nome, con la bionda super star Joan Fontaine, nell'insolito e per lei raro ruolo di malvagia femme fatale. Film che centra in pieno la tematica sulla corsa all'ambizione senza limiti, magistralmente impressa nella figura spietata della dark lady priva di valori morali. Impianto scenico di prim'ordine, superba fotografia di Russell Metty, sfavillanti costumi di Orry-Kelly. Prodotto ad alto costo da William Cameron Menzies, negli anni '30 ´deus ex machina´ alla London Films di Alexander Korda, non riscosse il successo di pubblico sperato e anche la critica non fu benevola. Rivalutato a posteriori, ebbe tre repliche radiofoniche nei primi anni '50, anche qui con Joan Fontane protagonista.

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