IL TERRORE DI CHICAGO
The Big Shot
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Uscito di galera dopo lunga condanna, gangster è messo in guardia dalla sua ex amante, ora moglie di un avvocato del ´giro´, che lo persuade a non compiere una rapina a un furgone portavalori. Lui accetta il consiglio, ma gli eventi lo portano ad infilarsi in una trappola senza via d'uscita. Finirà ammazzato assieme alla donna.
Un b-noir abbastanza godibile, che sfrutta gli elementi distintivi di Humphrey Bogart, da anni utilizzato in ruoli di criminale, prima della trasformazione in personaggio giusto attraverso una serie di film di grande valore che lo resero famoso. È la storia di un perdente senza via di scampo, per un lavoro articolato attraverso un percorso narrativo complesso, popolato da una miriade di figure, per lo più sinistre, molte delle quali sinceramente inutili. L'ambientazione è suggestiva, le inquadrature di Sid Hickox generano inquietudine, ma gli attori non appaiono convinti e la regia di Lewis Seiler, impiegato a stipendio fisso alla Warner Bros., traballa, non pienamente espressa per via della sceneggiatura originale scritta a tre mani. Comunque notevoli alcune sequenze, dalla rapina e fuga in macchina alla cupa evasione dal carcere, fino alla stupenda scena dell'inseguimento tra la neve, giudicata da François Truffaut la più suggestiva scena d'azione mai realizzata per un film noir. Esordio di Eleanor Parker, in un piccolo ruolo da telefonista.

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