Potente boss di quartiere, per amore non ricambiato di una cantante, perde la testa e a breve, la funzionalità del cervello. Le gang di contorno ne approfittano per toglierlo di mezzo dal giro della malavita. Ben presto, abbandonato da tutti, lo incastrano per un omicidio non commesso.
Altro crime-movie totalmente ignorato da critica e recensioni cinematografiche varie, di conseguenza ignorato dal grande pubblico. Abile nel congegno a incastro montato, veloce nella narrazione grazie all'apporto scritturale di Dalton Trumbo (non accreditato perchè all'epoca incluso nelle liste nere maccartiste), questo piccolo dramma criminale di stile urbano, idealizza il concetto già sfruttato dell'ascesa e caduta di un potente malavitoso, ma sa sfruttare al meglio il quadro emotivo del protagonista, attraverso un calibrato percorso intriso di angosce, paranoie, tormenti interiori e tragedie personali. Il sunto è nell'uomo disperato che non di fida di nessuno, tuttavia alla ricerca di una donna che di lui possa fidarsi, con tema centrale stabilito nella validità dell'immagine pessimista, dove l'umanità è rappresentata nella sua indole più brutale. Cast di riguardo; notevoli inquadrature, special modo angolari, di Paul Ivano. Presente, senza nome nei titoli, per 8 secondi nel ruolo di una cameriera, anche l'allora 24enne Shelley Winters. Tratto dal soggetto a romanzo ´Low Company´ di Daniel Fuchs. Titolo italiano appiccicato alla meno peggio per differenziare il film dal precedente
I gangsters (1946), noir di Robert Siodmak con Burt Lancaster e Ava Gardner.
Regia
Gordon Wiles
Sceneggiatura
Daniel Fuchs dal soggetto romanzato di Daniel Fuchs Fotografia
Paul Ivano Musica
Louis Gruenberg Cast
Barry Sullivan
Belita
Joan Lorring
Akim Tamiroff
Elisha Cook jr.
Sheldon Leonard
Harry Morgan
Charles McGraw
John Ireland
Jeff Corey