L'ASSO NELLA MANICA
Ace in the Hole
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Giornalista di provincia, insoddisfatto, trova l'occasione della vita quando la moglie di un minatore, rimasto imprigionato durante un crollo, chiede aiuto per la sua liberazione. Lui accorre, ma ritarda volutamente i soccorsi, per fare, del momento, un grande evento di cronaca. Mentre l'intera contea, compresi i mass-media, accorrono in forze per riprendere e assistere all'avvenimento, il minatore ormai stremato, muore.
Scritto e diretto da Billy Wilder, che chiude, con questo lavoro, il ciclo nero d'inizio carriera. Bocciato da critica e pubblico, entrambi offesi per essere stati toccati (e smascherati) nel vivo del loro egoismo. I primi come giornalisti, sempre alla ricerca dello scoop a sensazione, quindi privi d'etica professionale; e gli spettatori, perché identificati nella folla accorrente - e gaudente - pronta con sadico fervore a partecipare indirettamente ad un tragico evento di cronaca. In effetti, il film è un'esplicita denuncia alla classe giornalistica e il triste resoconto sul fittizio concetto della solidarietà sociale. Visto a posteriori è un film esemplare, che pone l'accento su vari temi: avidità, personalismo, indifferenza, e traccia in un disegno perfetto l'America arrivista e falsa puritana di quel periodo. Un grande Kirk Douglas, attore dagli ideali progressisti, in uno dei migliori ruoli della sua carriera. Incassò zero e segnò la fine dei rapporti tra Billy Wilder e la Paramount. Altro titolo: The Big Carnival.