IL CONTRABBANDIERE
Thunder Road
*****

Nel Kentucky, contrabbandiere di alcolici gestisce una distilleria clandestina e smercia whisky attraversando i territori del Sud a bordo della sua auto con motore truccato, pronto a sfuggire a qualsiasi inseguimento della polizia. Iniziano i guai quando allarga il suo giro fino a scontrarsi con un boss della malavita di Chicago. Inseguito, è poi stretto nella morsa tra agenti e gangster. Finirà ucciso.
Prodotto e interpretato da Robert Mitchum, autore anche del soggetto e del testo di due canzoni, "Ballad of Thunder Road" e "The Whipoorwill", la prima da lui stesso cantata, indiscusso protagonista al fianco dei due figli (James, il maggiore, fotocopia del padre, qui nella parte di suo fratello) e Christopher (non accreditato in un piccolo ruolo come suonatore di uno strumento a percussione tipicamente americano, il washboard), un film noir di lenta cadenza, flemmatico, portato avanti al limite del soporifero, se si escludono le scene di inseguimento tra auto e il finale, ben fatto. Arthur Ripley, noto per aver diretto un gran numero di cortometraggi, risulta incapace nel saper gestire le varie situazioni, che si ripetono in una concatenazione prevedibile e senza sbocchi alternativi, prive di guizzi o trovate registiche. Nel 1975, il cantautore e chitarrista statunitense Bruce Springsteen, senza mai averlo visto, prese il titolo del film per farne quello della canzone "Thunder Road", brano d'apertura dell'album "Born to Run".

comments powered by Disqus