HO PAURA DI LUI
The House on Telegraph Hill
*****

Fuoriuscita da un lager nazista, donna mantiene la promessa fatta in punto di morte a una ricchissima compagna, prigioniera nel campo e si trasferisce in America per prendersi cura, sotto identità dell'amica defunta, dei figli ancora piccoli. Prende possesso di un immenso patrimonio e sposa il tutore dei bambini, ma quest'ultimo vuole per se tutte le sostanze. Prova a ucciderla col veleno, tuttavia, per errore beve lui il miscuglio. Accusata di omicidio, è difesa da un avvocato che ben presto si innamora di lei.
Dal romanzo 'The Frightened Child' (1948) di Dana Lyon, un giallo di sapore melodrammatico che Robert Wise dirige con mestiere puntando forte sulla caratterizzazione dei personaggi. Il tema saliente, dall'inganno nasce l'odio che si trasforma in omicidio, appare ben vincolato al suggestivo e lussuoso impianto scenografico (nominato all'Oscar), indice della ricchezza che non appaga. Pur carente di vera inquietudine, ad eccezione del vibrante finale, eccelle per tecnica di ripresa e per il magistrale chiaroscuro di Lucien Ballard, fatto di ombre, penombre e primi piani a sequenza, segni evidenti del disagio che sfocia nella tensione. Dal cast, popolato da un gran numero di caratteristi, tra i quali il torinese Mario Siletti, attivissimo nel cinema USA del periodo, emerge la prova di Valentina Cortese, al suo primo film hollywoodiano dei tredici interpretati per produzioni americane, qui al fianco di Richard Basehart, conosciuto sul set e marito nello stesso anno. Il titolo italiano segue la logica del 'richiamo al botteghino', metodo in voga in quell'epoca, atto a stravolgere il titolo originale a favore di un altro più accattivante, spesso, come in questo caso, con risultati patetici.

comments powered by Disqus