MEZZANOTTE A SAN FRANCISCO
The Midnight Story
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Nel sobborgo italiano di San Francisco, parroco della chiesa locale è trovato cadavere, ucciso in circostanze oscure. Un poliziotto di quartiere, molto legato al sacerdote, inizia ad indagare per proprio conto. Tra i tanti indiziati, ne trova uno, all'apparenza persona affabile e gentile, molto considerato per le sue doti di cortesia, con il quale stringe amicizia, si innamora, ricambiato, della sorella, ma alla distanza scopre che l'assassino è proprio lui.
Dal soggetto di Edwin Blum, già portato in televisione l'anno precedente, girato in CinemaScope con l'ottimo bianco-nero di Russell Metty, un buon poliziesco che conserva lo stile classico del noir, genere ormai avviato al declino, centrato su una storia criminale fatta di amicizia, tradimento e passione. Interessante come documento d'epoca, espresso sugli ambienti italoamericani nel quartiere latino di North Beach a San Francisco (corrispondente al Little Italy di New York), possiede le giuste cadenze drammatiche (e familiari), una buona suspense, ruoli definiti, intelligenti dinamiche psicologiche. Joseph Pevney, valido e sottovalutato regista del b-movie d'azione, ritrova Tony Curtis, qui ormai vicino ai massimi livelli, dopo averlo diretto in La rapina del secolo (1955). Buono il cast di contorno, con preformance sulle righe da parte di Marisa Pavan, Gilbert Roland e Jay C. Flippen.

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