MURDER IS MY BEAT
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Dopo l'uccisione di un uomo dal volto sfigurato, una cantante, amante dell'ucciso, è accusata dell'omicidio, ma un tale che assomiglia al morto è riconosciuto dalla donna. Un poliziotto, dopo indagini, scopre che il defunto è un detective privato assunto dall'assassino per far pedinare la donna e dallo stesso ucciso con lo scopo di farlo passare per lui stesso.
Malgrado l'eccentrica regia di Edgar G. Ulmer, questo thriller, inedito nelle sale italiane, appare confuso, per l'instabilità narrativa vincolata da incastri eccessivi sostenuti da flashback e montaggio allungato. Il nodo centrale è rappresentato dal tradimento e dal ricatto, l'ambientazione lascia il tempo che trova, ma i personaggi appaiono comunque centrati. Barbara Payton, al suo ultimo film di una breve carriera (tornerà sul grande schermo otto anni dopo in un cameo per
I quattro del Texas, prima di trovare la morte a soli 39 anni), è un affascinante quanto ambigua femme fatale.







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USA - 1955

Regia
Edgar G. Ulmer
Sceneggiatura
Aubrey Wisberg
dal soggetto di
Aubrey Wisberg e Martin Field

Fotografia
Harold E. Wellman
Musica
Albert Glasser
Cast
Paul Langton
Barbara Payton
Robert Shayne
Selena Royle
Roy Gordon
Tracey Roberts
Kate MacKenna
Harry Harvey
Jay Adler





Track Music

(1.00 - 472 KB wav)



Video Clip

(L'indizio)






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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002